Quelle siringhe nel giardino della scuola…
Reportage tra i genitori alla scuola Ranocchio Scarabocchio dopo l’episodio che ha coinvolto un bambino di 4 anni
L’atmosfera che si respira oggi pomeriggio alla scuola Ranocchio Scarabocchio è tesa. Proprio ieri, nel giardino, un bambino si è punto con una siringa, un fatto che ha lasciato il quartiere a bocca aperta. I genitori, all’uscita di scuola, sono arrabbiati. “E’ una cosa inaudita”, dicono. Non sanno con chi prendersela. Ma di una cosa sono certi: “Le maestre hanno le responsabilità minori” – dice qualcuno; “La colpa non è delle maestre” – sostiene qualcun altro.
Le siringhe, nel giardino della scuola, erano ben tre. E sembrerebbe non siano arrivate nella notte, trasportate magicamente da chissà chi. Si crede fossero lì da giorni. “L’altro ieri – ci dice il papà di un bambino – mio figlio è tornato a casa con una siringa nello zaino, senza ago”. La presenza, quindi, sembrerebbe essere accertata almeno da lunedì. Ma i particolari si infittiscono: “Venerdì – ci racconta una mamma – sembra che due bambini si fossero messi a giocare con un’altra siringa, tentando di sfilare l’ago. Il fatto eclatante è successo ieri, ma questo episodio risale a venerdì. I bambini, poi, solo ieri lo avrebbero fatto presente”.
Sembra assurdo che dei bambini possano mettersi a giocare con le siringhe. Qualcuno potrebbe chiedersi se non gli scatti in mente che certe cose non si fanno. Ma mettiamoci nei loro panni: la loro scuola è un po’ come la loro casa. Anzi, è la loro seconda casa, dove passano moltissimo tempo. Come lo spieghi a un bambino che le cose che si trovano in casa sua sono pericolose, che le 4 mura dove sta crescendo nascondono agguati? Non ci crederebbe, non potrebbe farlo. Casa è sinonimo di protezione, rifugio e sicurezza. La scuola, anche.
“Teniamo il cancello chiuso” – recita un foglio appeso ai cancelli d’ingresso, un foglio col quale si chiede la collaborazione dei genitori al fine di garantire maggiore sicurezza per i bambini. Ma i problemi e pericoli trovano delle scorciatoie, e passano dal retro, a quanto pare.
In tutta fretta, sono stati riparati dei ‘buchi’ con delle fascette bianche presenti nella recinzione del cortile, buchi che un fisico agile ed esile avrebbe potuto benissimo oltrepassare. Non solo, quindi, chi si potrebbe essere intrufolato all'interno degli spazi scolastici, ma anche gli stessi bambini avrebbero potuto farlo, in orario scolastico, mettendo in pericolo se stessi. Il cortile, comunque, si presenta malmesso, con giostre arrangiate e malamente manotenute, come in foto. Con qualche cartaccia di troppo. Una recinzione facilmente aggirabile, e un cancello – sul retro – che un lucchetto arrugginito non protegge come dovrebbe, facilmente aggirabile anch’esso. Insomma, tutto il contrario del decoro che si richiede ad un luogo deputato all’istruzione e all’educazione dei nostri figli. Da questo cancello, dicono, sono state lanciate queste siringhe, ritrovate al fianco di un cassonetto pericolante, di quelli che arrivano ai nostri fianchi. La distanza, però, fa pensare che chi ha lanciato quelle siringhe dovesse essere un cecchino, o un campione olimpionico di tiro con l’arco. Molto più facile credere che qualcuno si sia intromesso nel cortile. Che affaccia davanti al Commissariato di Polizia su via di Grotta Perfetta. Come è stato possibile non evitarlo? Come è stato possibile che non se ne siano accorti?
Un puzzle sconcertante, una trama che sembra scritta da Dario Argento, ma, ahinoi, è realtà. “Questo dipende anche dal fatto che il Comune di Roma non ha rinnovato l’appalto ai 60 operatori della Multiservizi che curavano il verde” – sostiene Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia, presente insieme al consigliere municipale Simone Foglio davanti alla scuola, con in mano dei fogli recanti la scritta: ‘Basta tagli alla scuola’, chiedendo che fine abbiano fatto i 3,5 miliardi promessi dal governo Renzi.