Qui tutte caste e pure, è il BORGO DELLE VERGINI | Non è distante dalla Capitale: luogo più gettonato per Pasqua

Borgo romano - Fonte Instagram @paola__ottaviani - Romait.it
Il “borgo delle vergini” nasconde una verità inaspettata. Perfetto per festeggiare la Pasqua, ha un segreto che pochi conoscono. Ecco qual è.
Chi non ha mai avuto modo di incrociare durante gli anni scolastici l’esteta italiano per eccellenza Gabriele D’Annunzio? Noto per la sua vasta produzione poetica, il poeta ha elogiato la bellezza, il dolore, la morte, la grandezza della natura e la tensione tra l’uomo e la società.
Una delle sue opere più note è sicuramente Il Piacere, in cui affronta il tema dell’ideale aristocratico di bellezza (massima rappresentazione del concetto “rendere la propria vita come se fosse un’opera d’arte”), della decadenza della società, dell’annientamento della morale e il conflitto del protagonista Andrea Sperelli tra l’amore spirituale e carnale.
Poi c’è Claudio Cantelmo, personaggio principale de Le vergini delle rocce, un altro grande capolavoro decadente. Narra l’incontro tra Maria, Gesù bambino e San Giovanni Battista all’interno di una caverna durante l’episodio della fuga in Egitto della Sacra Famiglia.
Non ci crederai, ma c’è una località poco distante dalla capitale italiana che in un certo senso ricorda le figure di queste donne caste. Andando nello specifico, si tratta di uno dei borghi più belli del Lazio con leggende davvero interessanti.
Uno dei borghi più belli del Lazio ti aspetta
È un comune italiano di 1940 abitanti della provincia di Frosinone. Collocato su un colle e posto tra i Monti Ernici e i Monti Lepini, una parte di esso è bagnato dal Lago di Cantelmo. Secondo una leggenda le sue origini potrebbero essere collegate a Tarquinio il Superbo, il quale si sarebbe nascosto lì dopo essere stato cacciato da Roma.
Nel 1186 fu costruito il Castello Longhi – De Paolis a scopo difensivo dopodiché nel 1295 fu utilizzato come prigione per il Papa Celestino V, il quale rinunciò a pontificato per condurre una vita semplice. Attualmente è possibile visitarlo con i suoi splendidi giardini e la galleria d’arte contemporanea. Tra le varie leggende c’è quella del “Pozzo delle Vergini”.
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La “Ius Primae Noctis”, ecco qual è la vera leggenda
Stiamo parlando di Fumone e il suo famoso castello custodisce generosamente questa leggenda. In passato era valido “il diritto della prima notte” che consisteva nel permettere a un signore feudale di trascorrere, in vista del matrimonio di un proprio servo, la prima notte di nozze con la sposa. Era una legge diffusa nel Medioevo nei borghi di campagna.
Se le povere giovani non arrivavano vergini al momento dell’incontro allora il signore le faceva precipitare nel pozzo. Quindi questo pozzo profondissimo era la tortura che spettava alle ragazze non vergini, scoperte dal signore feudale. Una pratica che con il passare del tempo sparì in seguito a delle proteste da parte dei contadini.