Rachele Mussolini esagera: “Con la Raggi, Roma un girone dantesco”
L’iperbole è della consigliera filo Giorgia Meloni, ma il giochino è praticato da tutti: chi governa fa schifo, noi invece…
La requisitoria di giornata arriva da Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica “Con Giorgia” e vicepresidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale. “Mentre la giunta Raggi – si legge in una sua nota diffusa ieri – prosegue con annunci sui risultati della raccolta differenziata, la scena alla quale i romani sono costretti ad assistere quotidianamente non cambia: la città, in periferia come al centro, continua a essere letteralmente sommersa dall’immondizia e dal degrado che a questa si accompagna”.
Questione specifica? Macché. L’invettiva prosegue elencando molte altre criticità nella gestione dei rifiuti, ma si tratta di una sorta di prologo per arrivare alla condanna complessiva. E senza appello. La giunta Raggi viene accusata nientemeno che di aver “tolto a Roma la dignità di capitale europea per relegarla a girone dantesco”. Anche se poi la reprimenda si allarga ai partiti che sono sulla scena da più tempo e che, nella Capitale e anche altrove, non hanno certo brillato: “Ritengo, tuttavia, indispensabile che tutti gli attori precedentemente impegnati sulla scena politica debbano farsi un esame di coscienza e compensare con una sana autocritica almeno un po’ di quella supponenza che ha animato oggi la Commissione Trasparenza”.
Insomma ce n’è per tutti. Ma il messaggio sottinteso è il solito: se invece ci fossi io, e i miei colleghi di schieramento, faremmo molto meglio.
Sveglia, concittadini elettori
Appunto: il lavoro di chi sta all’opposizione è facilissimo. Osserva quello che combinano gli altri e prende le distanze. Il tale provvedimento fa schifo, quell’altro è inadeguato, quell’altro ancora non è proprio del tutto sbagliato ma certo si poteva, anzi si doveva!, fare molto ma molto di più.
L’atteggiamento è universale e sarebbe ora che i cittadini-elettori se lo stampassero in testa: diffidare di quelli che la fanno semplice. Di chi nello sparare a zero sui governanti di turno fa intendere che si tratta di perfetti incapaci, per non dire di peggio, e che se invece al timone ci fossero loro andrebbe tutto a meraviglia.
Sia chiaro: in parte, qui a Roma, c’è cascato pure il MoVimento 5 Stelle, anche se bisogna riconoscergli moltissime attenuanti perché le precedenti amministrazioni ne avevano combinate di tutti i colori. L’errore non è stato ergersi ad alternativa, innanzitutto etica. L’errore è stato diffondere l’idea che le cose potessero cambiare in breve tempo. Esponendosi, perciò, alle contestazioni più o meno sprezzanti di chi non vedeva l’ora di prendere la palla al balzo e trasformare il mancato miracolo in un fallimento totale. Il mancato risanamento in quattro e quattr’otto nella dimostrazione definitiva di una completa incapacità amministrativa.
Le Comunali del 2021 sono ancora parecchio lontane, ma con larghissimo anticipo questo criterio ci piace fissarlo: non limitatevi a raccontarci che voi farete mirabilie, egregi candidati di ogni provenienza e colore, ma spiegateci per filo e per segno con quali tempi e con quali passaggi successivi riuscirete nell’impresa. Di promesse campate per aria ne abbiamo sentite più che a sufficienza.