Raggi: dimissioni? “Ora non ne parlo”. M5S in piazza venerdì prossimo
In caso di condanna può accadere di tutto. Dalle dimissioni, alla sospensione, fino al voto su Rousseau
"Di dimissioni? Ne parliamo la settimana dopo". Virginia Raggi sa che, dopo un periodo di relativa quiete politica, adesso la sua vicenda entra nel vivo. Il 10 novembre è attesa la sentenza sul processo che la vede imputata per falso. In caso di condanna può accadere di tutto. Dalle dimissioni, appunto, come prevede il codice etico grillino, alla sospensione con innesto di un reggente. Fino al voto su Rousseau dei militanti M5S per decidere se deve andare avanti oppure no.
In questi dieci giorni di attesa la sindaca sta centellinando le uscite pubbliche. Domenica partirà per il viaggio della Memoria che quest'anno farà tappa anche ad Amburgo. Il ritorno nella Capitale è previsto mercoledì. Dopo due giorni, il venerdì, è in programma la manifestazione "Sempre per Virginia" nata su Facebook su iniziativa dei militanti M5S.
È la risposta a "Roma dice basta", l'affollato sit-in di sabato scorso, sempre in Campidoglio, nel corso del quale sono state richieste le dimissioni della pentastellata. Lei assicura: "Non mi sento isolata. Anzi, ritengo che sia giusto che i cittadini in qualche modo facciano sentire la loro voce. Li ascolto. Ci parlo. Molti mi dicono di andare avanti, altri mi criticano», ha detto a PiazzaPulita, su La7.
La Raggi attende dunque in punta di piedi. Sa che la Lega è pronta a cogliere al balzo l'occasione. Lei replica: "Io penso che la Lega possa iniziare a fare la campagna elettorale tra tre anni. E nel frattempo noi continuiamo a lavorare".
Anche Giorgia Meloni, tirata in ballo, come candidata del centrodestra aspetta, ma non ci crede in un finale clamoroso: "A me non sembra che si andrà a votare la prossima primavera, che Raggi una volta condannata sicuramente si dimetterebbe, aspetto a vedere".
Per adesso l'unica cosa certa è che il fermento di telecamere, nella piazza del Marc'Aurelio, è quello dei giorni migliori.