Raggi: “L’ultima moda è attaccare le mie orecchie, sono grandi”
“Abbiamo trovato una città devastata. Non c’è nulla che funzioni a Roma. E’ tutto da ricostruire”
La sindaca di Roma Virginia Raggi è arrivata a Palermo dove è in corso la festa del Movimento 5 Stelle. Prima di dirigersi al Foro Italico, Raggi ha fatto tappa all'hotel dove alloggia Beppe Grillo. "Con Grillo abbiamo parlato di quello che succederà e di come sta andando Roma. I problemi di Roma li stiamo risolvendo, c'è una giunta che è al lavoro", ha affermato la sindaca parlando con i giornalisti, al termine dell'incontro con Beppe Grillo.
"A breve – ha aggiunto – sarà pronta una sezione informativa del tipo ''lavori in corso''. Stiamo lavorando molto anche su nuove modalità per farvi sapere quello che facciamo". A chi le chiede il nome del nuovo assessore al Bilancio, dice: "Ve lo dirò presto. Mi sono consultata con consiglieri e assessori".
"La cosa vergognosa è che è proprio il premier ad attaccarci. Renzi, che non ha rottamato nessuno, che siede al tavolo coi Montezemolo, coi Malagò, coi Berlusconi, coi Verdini. Li doveva rottamare. Sono i suoi soci, i suoi amici. Era la sua parola d'ordine, ma sta a noi rottamare", ha detto Virginia Raggi dal palco della manifestazione M5s di Palermo.
"Quando abbiamo detto no alle Olimpiadi hanno tremato, ma se hanno tremato con il no alle Olimpiadi, con il no al referendum vedranno la loro fine. E' arrivata la loro fine, hanno finito di prenderci in giro", aggiunge Raggi. Mentre il sindaco parla, i manifestanti M5s fischiano e gridano: "Fuori Renzi dallo Stato". "Dobbiamo lavorare sull'ordinario. Abbiamo trovato una città devastata. Non c'è nulla che funzioni a Roma. E' tutto da ricostruire".
"Facciamo paura perché abbiamo le mani libere. Non dobbiamo dire sì a nessuno se non ai cittadini. E questo si è visto, perché ci attaccano. Facciamo talmente tanta paura che ci attaccano su tutto", e "L'ultima moda è attaccare le mie orecchie. Sono grandi. E attaccassero pure le mie orecchie", ha concluso il Sindaco con ironia.