Rai, rivoluzione Meloni: da Rao a Petrecca ecco i nomi dei favoriti al vertice
L’insediamento del Governo Meloni porta inevitabilmente al cambio dei vertici Rai, molti i nomi anche di prestigio in lista per una poltrona
A pochi giorni dal giuramento del nuovo esecutivo la prima grande incognita sarà la “spartizione” delle poltrone ai vertici della Rai. I nomi scelti dal governo Meloni dovranno essere in qualche modo espressione dell’intera coalizione. Vediamo i più quotati.
Il primo cambiamento potrebbe arrivare dal giornale della rete ammiraglia. I favoriti per sostituire Monica Maggioni diventano soprattutto due: Nicola Rao (attualmente vicedirettore del Tg1) e Paolo Petrecca (direttore di Rai News 24).
Complicato, inoltre, lasciare per diversi mesi l’interim del Tg2 a Carlo Pilieci, eccellente uomo macchina prima al Tg1 e poi al Tg2, stimato da tutti i colleghi, fedele aziendalista (ma non lontano dalla pensione a causa di un monte ferie importante).
Gli alleati, Lega e Forza Italia, rivendicano la casella ed anche in questo caso la sfida sarà fra i fedelissimi della Meloni, Rao e Petrecca.
Ma se non saranno i fedelissimi di Fratelli d’Italia, potrebbero farsi sotto Antonio Preziosi (oggi Direttore a RAI Parlamento) vicinissimo ad Antonio Tajani (Forza Italia), e Angela Mariella, Direttrice di Isoradio portata dalla Lega ma con buoni rapporti con tutto il centrodestra.
Se si sposterà la Maggioni dalla prima rete (potrebbe avere un cambio un programma, Stati Uniti o la mega Direzione RAI Cinema Rai Fiction ? Ah saperlo…) la quota rosa comunque dovrà essere garantita.
Il Tg2 non sembra essere nei desiderata di Roberto Pacchetti, che vuole restare alla Tgr.
Potrebbe scricchiolare il posto di Mario Orfeo, il Governo potrebbe chiedere di liberare il Tg3 e in quel caso la favorita sarebbe Costanza Crescimbeni, potente vice del Tg1 che ha condiviso tutte le scelte della attuale Direttrice a cominciare dalle Morning News.
Probabile che non si tocchi nulla in casa Tgr, dove la Lega ha avuto rassicurazioni dagli alleati che la testata non cambierà colore. Benvista al vertice la coppia Casarin-Pacchetti anche se le attuali tre quote PD nella squadra di Direzione (l’altro Condirettore Fontana, e i due vice Direttori Torlai e Maggiolini) paiono troppe con questo Governo.
Potrebbe venir chiesto ad uno dei tre di lasciare il posto a un giornalista di area Fratelli d’Italia.
Il nome per RAI Parlamento può essere Francesco Giorgino, sempre in quota Lega, oppure Giuseppe Carboni, da quasi un anno a disposizione dell’Ad. Potrebbe essere un segnale di parziale apertura a Conte, che avrebbe un riferimento 5 Stelle.
Nuovi nomi anche per Rai Sport
A Rai Sport, se Alessandra De Stefano dovesse prendere il posto di Giovanna Botteri a Parigi potrebbe toccare ad un esterno – extra RAI Sport si intende – al momento senza identikit. Perché non Andrea Vianello?
Se la scelta sarà dentro la compagine aziendale, l’unico nome che appare spendibile è Alessandro Fabretti, attuale vice direttore.
Una pista sostenibile porta anche a Marco Mazzocchi, ex conduttore e vice direttore a RAI Sport.
Prima il Governo, poi il paese, e più avanti la RAI, spiegano tra le fila più vicine a Giorgia Meloni: ma sarà davvero così?