Rapporto Censis, le cifre dell’insicurezza e dell’ansia degli italiani
Il Rapporto Censis di fine anno ci mostra italiani in ansia, che vorrebbero un leader forte
L'ultimo rapporto Censis sulla condizione sociale dell'Italia la dice lunga sul nostro periodo storico e culturale. Infatti, secondo i dati rilevati il 48% degli italiani vorrebbe un leader forte e risoluto al comando del paese, e questo dipende certamente dalla situazione di insicurezza in cui si sentono gli italiani. Il 62% dei cittadini del bel paese è anche convinto che non si debba uscire dall'unione Europea, tuttavia il il 25% cioè uno su quattro sono favorevoli all'Italexit, l'uscita cioè dall'euro. insomma la lezione di "realismo politico" di Machiavelli resta un'interpretazione valida, perché quando il clima è di insicurezza il popolo cerca un "Principe" carismatico e coraggioso che prenda in mano le cose. Quella del leader senza paura non è dunque solo una scelta ideologica, ma appare come una tendenza dettata dalla percezione che il popolo italiano ha di sè stesso.
L'intolleranza e il razzismo
Un altro dato importante, che fa da lente di ingrandimento sul comportamento italiano, è quello che riguadra l'intolleranza verso le minoranze, e il senso di minaccia che esse incutono; il 69,6% è convinto che siano aumentati gli episodi di razzismo e di odio.
Coloro che sono più risentiti e arrabbiati si informano maggiormente attraverso i telegiornali, sono il 65% in media, rispetto a coloro che approfondiscono le notizie leggendo sui quotidiani 14,8% in media. Sono in crescita gli italiani che si informano sui social come Facebook, e più di un quarto non esce di casa senza il carica batteria con sè. L'occupazione? secondo il Censis l'aumento del alvoro nel 2018 è un bluff o almeno non produce crescita economica e non ha alzato i redditi.
La violenza sulle donne
Secondo il 73,2% degli italiani quello della violenza di genere è un problema reale e diffuso, mentre per il 23,3% ritiene che sia un problema che riguarda una fascia ristretta di persone, e il 3,5% pensa che ci sia un'amplificazione mediatica dei casi di questo tipo. Sicuramente i dati ci segnalano che è importante educare alle differenze senza negarle, sia nei rapporti tra uomo e donna sia tra cittadini italiani e quelli italiani di seconda generazione.
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