Rapporto sessuale, la scienza indica la durata perfetta
Una ricerca americana ha stabilito la durata perfetta di un rapporto sessuale. Lo studio sulla base di un sondaggio
Probabilmente una delle questioni più trattate e dibattute di sempre in tema di intimità. Parliamo di durata del rapporto sessuale. C’è chi apprezza le tempistiche relative alla performance, chi trova piacere nella quantità di prestazioni effettuate, chi predilige l’intensità anche a scapito di un minutaggio consistente.
Una ricerca americana pubblicata recentemente, sulla base di un sondaggio tra la popolazione attiva, ha stabilito che tredici minuti, preliminari inclusi, corrispondono alla soglia massima da non superare per una eccellente prestazione.
Secondo gli americani, un rapporto sessuale della durata superiore ai tredici minuti, sarebbe da derubricarsi a vacuo sfoggio di tecnica.
Cinquanta specialisti della Society for Sex Therapy and Reserch di Washington hanno condotto uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Sexual Medicine, secondo il quale il superamento dei fatidici tredici minuti, comporterebbe un senso di noia e insoddisfazione.
Questo perché l’indice di gradimento è legato proprio alle tempistiche. Se due minuti sono troppo pochi, dai tre ai sette vi è un leggero miglioramento dell’apprezzamento, è proprio nel lasso di tempo tra i sette e i tredici minuti che la soddisfazione è massima.
Ad affermarlo, proprio una ricerca che stabilisce che una dilatazione temporale eccessiva facilita una maggiore probabilità di perdita del desiderio e distrazione.
Al di là poi della soggettiva percezione, questa ricerca tende a voler sfatare il mito della lunga durata, come principale via di soddisfacimento dei piaceri del partner.
Quest’ultimo, parimenti alla qualità del rapporto, è da considerarsi il punto di fuga delle nostre principali attenzioni.