Rebibbia, uccide i figli nel nido del carcere: assolta la psichiatra
Secondo l’accusa avrebbe omesso di visitare la donna per tre volte, nonostante le ripetute richieste della vice direttrice del carcere
L. B., la psichiatra del carcere di Rebibbia, è stata assolta dall’accusa di omicidio colposo per la morte dei due fratellini uccisi dalla madre detenuta nel reparto nido del penitenziario. La procura aveva richiesto per lei una condanna a due anni e nove mesi di reclusione.
Secondo l’accusa, B. avrebbe omesso di visitare la donna per tre volte, nonostante le ripetute richieste della vice direttrice del carcere, allertata dal comandante del reparto e dal personale del nido.
Alice Sebesta, la madre dei bambini, che già dal giorno successivo al suo arresto aveva manifestato segni di grave instabilità mentale, ha gettato i figli giù per la tromba delle scale. La figlia di sei mesi è morta sul colpo, mentre il fratellino maggiore è deceduto pochi giorni dopo all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Subito dopo l’azione, Sebesta ha gridato: “Li ho liberati!“. La detenuta è stata assolta dall’accusa di omicidio per vizio totale di mente, ma sconterà comunque quindici anni in una Rems, una struttura sanitaria riservata a chi ha commesso reati ed è affetto da disturbi mentali.
La mamma, in arresto per altri reati
“Prendiamo atto della sentenza del tribunale – ha commentato l’avvocato di parte civile, Andrea Palmiero –. Aspettiamo di leggere le motivazioni, sperando che la procura decida di fare appello”.
Alice Sebesta era stata arrestata circa un mese prima degli omicidi per reati legati alla droga e, insieme a lei, erano stati portati in carcere i suoi due figli: Faith, una bambina di sei mesi, e Divine, il fratellino maggiore. Il giorno della tragedia, mentre stavano per pranzare, Sebesta ha afferrato i bambini e li ha gettati giù per le scale, urlando: “Li ho liberati, adesso stanno bene!“.
Il gesto è stato talmente rapido e inaspettato che il personale penitenziario non ha potuto fare nulla per fermarla. Faith è morta immediatamente, mentre Divine è stato portato al Bambino Gesù in condizioni disperate, con danni cerebrali irreversibili, ed è morto pochi giorni dopo, nonostante i tentativi dei medici di salvarlo.