Recensioni false, ristoranti chiedono i danni. Iginio Massari: “In tribunale abbiamo sempre vinto”.
La nostra intervista al Maestro Iginio Massari, che dispensa qualche suggerimento per titolari di locali e ristoranti
C’è sempre una linea sottile nelle cose, nelle storie. Quella che distingue il vero dal falso, la cronaca dal pettegolezzo. E’ notizia di qualche giorno fa, quella avente come protagonista un ristoratore di Rimini, che ha denunciato un cliente per una recensione negativa all’indirizzo del suo locale. Ora però clienti che, in maniera superficiale, lasciano in rete recensioni false nei confronti di ristoranti, rischiano danni seri.
Le vie per di esprimere il dissenso sono tante, non necessariamente ineducate. Del resto, errare è umano e soprattutto dovrebbe esserlo anche tollerare eventuali sbavature o imprecisioni. Soprattutto perché, se la lamentela è eccessivamente inappropriata, in qualsivoglia forma essa venga espressa, può davvero sfociare in spiacevoli epiloghi che, spesso, hanno luogo in tribunale.
Il diritto di scelta per Iginio Massari
Sarebbe davvero interessante cercare di comprendere cosa spinge realmente un cliente a eccedere in determinate circostanze. La voglia di protagonismo? Una esecrabile superficialità? Oppure il semplice tentativo, goffo e infingardo, di cercare di ottenere sconti o agevolazioni nei pagamenti? Abbiamo cercato di approfondirlo, facendo due chiacchiere con il Maestro Iginio Massari, pasticciere e personaggio televisivo, fondatore dell’Accademia dei Maestri Pasticceri Italiani.
“Un cliente può dire che un piatto non piace, perché è normale. Quello che non può dire, a prescindere, è che è una porcheria. Perché a quel punto mette in dubbio un lavoro costruito su impegno, cura, anche in tema di selezione di materie prime, effettuato dal ristorante. Poi per carità, può non piacere e se succede, è lecito che il cliente cambi posto. Ma certe reazioni, spesso fuori luogo, superano il limite del buon senso“.
Comunicazione e denunce
La comunicazione è davvero importante, soprattutto a livello commerciale. Per costruire un nome, un brand, una storia, ci vuole sacrificio. In termini di lavoro e di tempo. Lavoro che nel giro di pochi istanti può anche essere gettato alle ortiche per una falsa testimonianza.
Massari ricorda che, come già avvenuto in passato, si impegna ad arginare questo fenomeno, ricorrendo anche a denunce. “Noi denunciamo” – ci dice – “Ne abbiamo effettuate tre e in tutti e tre i casi abbiamo sempre vinto. Dire che la mia roba vale poco in termini di qualità è diffamazione. In tribunale, il giudice ci ha dato ragione e i soldi ottenuti sono stati devoluti in beneficienza. La gente non deve oltrepassare il limite. Se sei nervoso perché hai avuto una giornataccia, non devi dimenticare che potrebbe essere avvenuta la stessa cosa ad altri che lavorano“.
Una strana normalità
La tendenza è probabilmente figlia di un’inversione di approccio e, in alcuni casi, di pensiero. E’ un modo nuovo di percepire e sovvertire la realtà.
“Oggi la normalità è andare in senso contrario, come se fosse una macchina che in autostrada procede contromano” – aggiunge il pasticciere migliore al mondo 2019, eletto al World Pastry Stars dello stesso anno – “Chi fa queste cose ne è consapevole. Ma litigare con un cliente, aggrava solo l’episodio. Al titolare di un ristorante, consiglio di osservare meglio i propri clienti. In determinati casi, forse conviene accompagnare il cliente alla porta, regalando ciò che ha consumato. Ricordando però che non è più cliente gradito all’interno del locale“.