Regali natalizi a Ostia: “Ecco a cosa ha portato la crisi”
Reportage tra i cittadini lidensi sulle spese legate ai regali natalizi
E’ da pochi giorni finito il Natale, e abbiamo voluto cercare di capire come i cittadini lidensi abbiano svolto il rituale dei regali legati alle festività, chiedendo loro come hanno effettuato le spese natalizie in questo periodo di profonda crisi economica. Dalle interviste, evinciamo che i risultati non sono dei più rosei, visto che emergono testimonianze di famiglie che non sono riuscite a svolgere i consueti doni, oppure di persone che hanno dovuto drasticamente ridurre le spese o cambiare il modo di fare i regali. Quindi possiamo dire che nell’atto pratico, la crisi che si sta riversando sul nostro Paese ha cambiato profondamente le abitudini del consumatore – quindi di chi fa regali – in questo periodo dell’anno.
E' evidente, come un po’ per tutti, sia stato un Natale sofferto. Ad oggi spicca una forte riduzione delle compere natalizie, visto che le persone – con più criterio e senso di responsabilità (dovuta alla crisi e alla mancanza di potere d’acquisti) – si sono dovute concentrare su doni modesti, rivolti a poche persone selezionate. Una colpa per questa situazione è sicuramente la riduzione del potere d’acquisto, che ha ulteriormente – nelle persone – complicato la scelta del regalo desiderato, troppo spesso questo valutato a un prezzo superiore al budget consentito. Tra chi ha fatto i regali troviamo anche chi ha drasticamente tagliato i costi, come coloro che si sono dedicati a fare i doni solamente alla propria famiglia, e quindi escludendo – loro malgrado – la parte di parenti e amici per le forti difficoltà economiche. Ma ci sono persone che hanno vissuto anche peggio questo aspetto del Natale, costretti per gli imponenti costi statali a non poter effettuare nessun regalo, e vergognandosi di tale situazione degradante nonostante su ciò non abbia alcuna colpa.
Tutte le persone sono concordi che i prezzi quest’anno siano rimasti stabili in confronto al passato, anzi forse i commercianti in questo periodo di crisi – che la sentono in prima persona e più degli altri cittadini consumatori – hanno cercato il più possibile di venire incontro al cliente ritoccando i prezzi, ma con scarsi risultati. E’ vero anche che alla stabilità dei prezzi e le politiche commerciali dei negozianti per avvicinare i clienti, si è presentato uno scenario nuovo che non ha permesso lo svolgimento delle spese. Infatti non bisogna dimenticare come vari fattori abbiano influenzato sui budget destinati ai doni natalizi, con in primis la riduzione delle pensioni che ha messo in serie difficoltà tanti nonni desiderosi di fare i regali ai propri nipoti. Non bisogna dimenticare come su questo sfondo si sia aggiunto anche il mutamento delle tasse (aumentate drasticamente) e degli stipendi (quest’anno estremamente ridotti per tantissimi lavoratori). Va detto però che la politica d’apertura dei commercianti non si è palesata su tutti gli accessori, poiché i regali più costosi – che possiamo considerare quelli di media/alta categoria – sono rimasti allo stesso prezzo del passato e senza nessun ritocco, dimostrandosi così inavvicinabili a molte fasce di consumatori.
I più colpiti dalla crisi – per questo periodo – sicuramente sono i pensionati, che a causa della riduzione della loro pensione hanno visto ridursi vistosamente il proprio potere d’acquisto, arrivando a scegliere regali più ponderati e che spesso neanche piacciono, il tutto per colpa dell’Euro e delle numerosissime tasse. Quindi un cambio rispetto al passato, dove le persone si presentavano più di manica larga e non erano costrette a selezionare doni per determinate persone, come invece accade oggi. Ma chi è più anziano definisce questa situazione attuale migliore in confronto a un altro periodo di crisi economica avvenuto nel passato, come per esempio le festività natalizie intorno al 2000. Altre persone invece – anche per risparmiare – si sono concentrate regalando soldi e lasciando libero investimento poi al festeggiato che avrebbe ricevuto i contanti. Questa opzione, per chi l’ha intrapresa, premia perché non si andrà a fare un regalo “non desiderato”, ma soprattutto si consentirà ai riceventi dei soldi d’aprirsi sul mercato virtuale, dove attualmente i prezzi sono più contenuti e si può scegliere il regalo più gradito senza notevoli sforzi.
Ridurre quindi le spese, soprattutto per chi l’ha fatto in modo drastico, ha comportato anche una selezione dei negozi ai quali affidarsi. Chi infatti ha messo in pratica ingenti tagli sul mercato natalizio, a Ostia si è rifornito presso il mercato dell’Appaiatore, presso i mercati rionali oppure nei grandi magazzini, dove – a parere dei consumatori – i prezzi erano più accessibili.
Ma tra i tanti casi esiste pure chi non è riuscito a regalare nulla per Natale, perché strozzato degli ingenti pagamenti di tasse volute dallo Stato (che, secondo il parere degli intervistati, rendono un servizio inefficiente rispetto alla mole di denaro chiesta in cambio) e che portano queste persone a non arrivare alla fine del mese anche in periodi meno dispendiosi. C’è chi – vivendo questa drammatica situazione – si è disinteressato ai regali natalizi, e chi invece vorrebbe farli ma non può. Nonni con una pensione di mille euro, che per tasse e figli disoccupati a carico, non riescono a togliersi nessuno sfizio questo Natale, dovendo trascurare anche un dono da fare ai propri nipoti più piccoli. Una spesa statale ingente per non aver nessun servizio in cambio, come ci dimostrano: le numerose buche o la mancata raccolta dei rifiuti per le vie di Ostia, il servizio di trasporto pubblico per cui si pagano biglietti sempre più costosi a fronte di mezzi invivibili, la mancanza d’illuminazione delle strade (con l’esempio lampante del Grande Raccordo Anulare, rimasto al buio in una tratta).
Ma le colpe dei tanti disagi in questo periodo, secondo i cittadini, sono dell’attuale Governo Renzi, che è incapace di guardare alla situazione attuale dei lavoratori e degli italiani. L’attuale premier, definito addirittura un "ciarlatano" da alcuni degli intervistati, è il primo responsabile di questo Natale di stenti a parere degli intervistati, promettendo il miglioramento di una situazione degradante oltretutto peggiorata, e che porterà il Paese alla fame se non verranno cambiate le tendenze e le politiche. Si aggiunge poi un Euro che ha ulteriormente indebolito le fasce sociali, grazie ai parametri d’austerità che pesano con le tasse sulle teste dei cittadini consumatori.