Renzi: “Il collaboratore scolastico va licenziato. Linea dura per i criminali No Vax”
Per il senatore di Italia Viva, favorevole all’obbligo vaccinale, i No Vax sono “una sparuta minoranza”, ma serve una “linea dura senza alcun buonismo”. E su Draghi e il Campidoglio…
Nessun buonismo contro qualsiasi atto intimidatorio o criminale da parte dei No Vax. Questo è il Matteo Renzi pensiero, intervenuto a In Onda, nel commentare l’aggressione fatta da un collaboratore scolastico ai danni del videomaker di Repubblica Francesco Giovannetti.
Renzi: “Il collaboratore scolastico deve andare a casa. La violenza non è ideologia”
“Io sono per l’obbligatorietà del vaccino”, ha affermato Matteo Renzi nel programma di La7. “Chi ha picchiato Giovannetti era un collaboratore scolastico e nella scuola c’è l’obbligo vaccinale. Non posso pensare che nella scuola dove va mio figlio ci sia un collaboratore scolastico che minaccia di tagliare la gola ad un giornalista e quando questo glielo domanda lo prende a cazzotti. Per me non è degno di stare nella scuola pubblica di questo Paese. Davanti a questo smette di fare il collaboratore, va a casa e di corsa. Per questo ‘Criminali No Vax’: una cosa son le idee, un’altra se prendi a botte un giornalista, se insegui un virologo e la sua famiglia, se minacci i politici. Per me linea dura senza alcun buonismo”.
Poi un ragionamento più ampio sull’obbligo vaccinale ed il Green Pass: “Ci sarà bisogno di una terza dose. Io sono per l’obbligatorietà del vaccino, serve una battaglia culturale: non hai il Green Pass? Allora non puoi entrare in alcuni luoghi. Vuoi bloccare le stazioni? E no, qui ci vuole la forza pubblica”.
Renzi: “La partita di Roma? Io voterei Calenda”
Il senatore di Italia Viva ha parlato anche delle imminenti elezioni amministrative ed il particolare della sfida per il Campidoglio: “Le amministrative in generale le vincerà più il centrosinistra che il centrodestra, ma non so chi vincerà a Roma, è una partita complicata, la più aperta. Se io fossi romano, voterei Calenda”.
Draghi al Quirinale nel 2022?
Infine una battuta su chi salirà al Colle tra 5 mesi, al termine del settennato di Mattarella. Per l’ex premier l’ipotesi di Draghi è valida ma di non facile praticabilità. “Se Draghi va al Colle, hai per sette anni un signor presidente della Repubblica che prosegue il mandato ottimo di Mattarella. Se Draghi, invece, resta a palazzo Chigi, abbiamo un premier molto autorevole in Europa nel 2022, che è un anno decisivo. Il 2022, infatti, è quello in cui si danno le carte in Europa”.
Tuttavia Renzi non scopre le sue carte a riguardo: “Quello che io preferisco lo dico a febbraio, anche perché, innanzitutto, ci vuole rispetto per Mattarella e poi per Draghi che sta facendo un ottimo lavoro. Comunque, ne parleremo a febbraio”. Chi sarà il prossimo capo dello Stato? “Mi avete confuso con Paolo Fox”, chiosa.