Report da Londra, dopo una falsa partenza il Governo Johnson riapre davvero
Il sistema a Londra è di nuovo in piedi e riapre organizzato e previdente, invitando i clienti a portarsi denaro in tasca e pagare anche cash
Mentre in Italia si sfoglia la solita sfiorita margherita: Speranza sì, Speranza no, (sarà l’ultima a morire?) nel solito melmoso mare di polemiche, responsabilità politiche inevase, precarietà, ristori, manifestazioni e proteste e illusioni dragoniane, nel Regno Unito si ricomincia a vivere dopo un durissimo secondo lockdown scattato da Gennaio 2021.
La falsa partenza di Boris Johnson
Dopo la pessima falsa partenza sulla pandemia, dettata da spregiudicate e infondate teorie su scomposti greggi, teoria accompagnata da troppi morti e troppe scelte errate, il Governo Johnson supportato da numeri molto incoraggianti su contagi, ricoveri, riesce finalmente a rispettare il programma che si era prefissato. Dal 12 Aprile scorso hanno riaperto pub, ristoranti, parrucchieri, palestre, ed esercizi per la vendita al dettaglio non essenziale e via discorrendo.
La strategia del Governo
Strategia su contratti di acquisto di vaccini impostati per tempo. Una strategia ad opera di un team di scienziati abituati alla materia sotto il controllo del Governo, l’assenza di polemiche sulle debolezze insite di AstraZeneca, libertà contrattuale con le imprese farmaceutiche, il solito pragmatismo britannico. Tutto questo ha consentito al Paese di superare, almeno per il momento, una delle fasi più drammatiche dal dopoguerra. Proprio subito dopo aver abbandonato la vecchia e cara Europa, lontana dalle riaperture britanniche anche a causa della sua bizantina lentezza burocratica.
Per ora, pub e ristoranti a Londra e dintorni potranno servire i clienti solo in spazi predisposti all’esterno, in attesa del prossimo step di Maggio e possibilmente quello finale di Giugno che dovrebbe riconsegnarci tutti alla vita. Quella ordinaria e normale di prima.
Le conseguenze del lockdown e adesso la ripartenza
L’atmosfera a Londra è molto rilassata, l’attesa è stata lunga, come la classica pazienza britannica nelle code, dietro agli autobus a due piani. Le cronache raccontano di 3 mesi di chiusura, 2.000 pub che non riapriranno più nonostante i prestiti e i generosi sussidi per miliardi garantiti dal Governo, fino ad oltre 2 miliardi di pinte di birra di cui i britannici si sono dovuti privare nel frattempo. Numeri importanti che richiedevano una risposta chiara senza bisogno di Generali dell’esercito, fraintendimenti, inadempienze, regionalismi ed egoismi vari.
Paga anche con cash
Riprende in Inghilterra una catena di consumi necessaria al Paese, sull’onda di ottimismo e buon umore che fa da traino ad un’economia ferita e troppo sobria.
Il sistema è di nuovo in piedi e così organizzato e previdente dall’aver invitato, anzi gentilmente consigliato ai clienti dei pub, di portarsi denaro contante in tasca e pagare con cash. Un’abitudine qui ormai obsoleta, poiché scarsa banda larga e segnale mobile potrebbero rallentare il lavoro dei dispositivi che consentono pagamento con carta nei giardini.
Io apro, per davvero. Cheers mate!