Report: l’OMS non è autonoma e Bill Gates non è disinteressato. Tuttavia…
Più di tanto non può fare, un’inchiesta giornalistica. Ma non deve nemmeno liquidare certe storture come incidenti di percorso
Un’altra ottima puntata di Report, quella di ieri, e il succo dell’inchiesta è il seguente: l’OMS non è autonoma e Bill Gates non è disinteressato. Vale a dire, le sentinelle sanitarie dell’ONU che dovrebbero essere super partes non lo sono affatto. E il super miliardario statunitense che si atteggia a mega filantropo non è esattamente quel limpido galantuomo che cerca di apparire.
Cominciamo dall’OMS. Che in teoria, ovvero per mandato istituzionale, si presenta come il massimo custode della salute mondiale. Ma che di fatto si è trasformata in un maxi intreccio di interessi politici ed economici.
Per un verso è egemonizzata dalla Cina, che grazie alla sua crescente/dilagante influenza sui governi africani è riuscita a piazzare come direttore l’etiope Tedros Adhanom. Sul quale si addensano, e non da oggi, moltissime ombre. Per l’altro è condizionata (e “condizionata” è persino un eufemismo) sia dalle industrie farmaceutiche, sia dal suo principale finanziatore privato. Che è appunto Bill Gates.
Il fondatore di Microsoft, nel cui patrimonio da oltre 100 miliardi di dollari si affollano molte altre società o pacchetti azionari più o meno consistenti, opera in un palese conflitto di interessi. Da un lato, tramite la fondazione che porta il suo nome e quello della moglie Melinda, si erge a promotore di battaglie umanitarie, o sedicenti tali. Vedi appunto quella sulle vaccinazioni di massa.
Dall’altro lato, è interessatissimo ai maxi finanziamenti per le ricerche di laboratorio e all’ottenimento dei relativi brevetti.
A essere gentili, o sommamente ingenui, o perfettamente idioti, è una situazione di estrema ambiguità.
A essere più realistici, e memori di come Gates abbia costruito il suo impero a colpi di operazioni a dir poco spregiudicate, è una strategia deliberata di manipolazione. Su una faccia della moneta si stampa l’immagine rassicurante del benefattore, in modo che sembri una medaglia. Sull’altra permane il simbolo del dollaro.
La medaglia si esibisce a uso e consumo dei gonzi.
La moneta… indovinate un po’.
L’OMS non è autonoma e Bill Gates non è disinteressato. Eppure…
Benché l’inchiesta di ieri di Report sia stata molto buona, come da standard abituali della trasmissione, è anche ad alto rischio di perpetuare un’idea sbagliata. Anzi sbagliatissima. Quella che certe distorsioni – che nel caso specifico riguardano innanzitutto l’OMS e Bill Gates – rimangano comunque degli episodi particolari. Che di per sé non inficiano la validità complessiva dei modelli dominanti.
Modelli economici: le aziende che in nome dei profitti sono disposte a ogni genere di scorrettezza, per non dire di crimini. Tanto più se si tratta di multinazionali le cui enormi dimensioni si traducono in un altrettanto enorme potere di condizionamento.
Modelli politici: i partiti di maggior seguito elettorale che non denunciano mai e poi mai la vera natura delle dinamiche in atto, a cominciare dal dominio planetario dell’economia finanziaria e speculativa, ma si limitano ad assecondare lo stato delle cose.
I partiti che sono zeppi di mezze figure, perennemente avvolte dai fumi della reticenza e dell’opportunismo. Dicono e non dicono. Cadono dalle nuvole. A volte sembrano dispiacersi che non si possa fare di meglio. Sempre e comunque si guardano bene dall’assumersene fino in fondo la responsabilità. La loro categoria favorita, e implicita, è “l’Ineluttabile”. Che per definizione ingloba, e avalla, ciò che esiste e che non si può cambiare. Ma solo, tutt’al più e con molti forse, attenuare in qualcuna delle sue conseguenze.
Il conduttore del programma, il pur apprezzabile Sigfrido Ranucci, lo ha detto e ripetuto: non è che stiamo mettendo in discussione l’OMS in quanto tale, di cui viceversa riconosciamo la funzione e che, quindi, vorremmo solo che venisse emendata dagli attuali difetti.
Come dicevamo nel titolo: l’OMS non è autonoma e Bill Gates non è disinteressato. Eppure…
Ma è proprio questo “eppure” che va assolutamente, definitivamente spazzato via.
Patologie transitorie? No. Tare genetiche
Con la dovuta franchezza: ridurre a errore “esecutivo” lo snaturamento di certi enti, tanto più se di rilevanza mondiale, è un approccio del tutto fuorviante. Che porta a scivolare, a sprofondare, nel peggiore degli abbagli. Quello di non cogliere la natura strutturale dei vizi di cui si parla e di liquidare, perciò, le patologie in atto come affezioni transitorie. Come infezioni momentanee, causate da un’occasionale caduta delle difese immunitarie. Anziché dovute a delle tare genetiche ineliminabili.
Pur dovendo dare atto a Report di non avere, di non poter avere in quanto messo in onda dalla Rai, quella totale libertà di espressione e di critica che oggi sarebbe più che mai necessaria, la verità è agli antipodi. Non si tratta affatto di singole deviazioni da dei percorsi corretti. Ma di percorsi intrinsecamente finalizzati ad avvantaggiare determinati soggetti a danno dei popoli.
Non ci troviamo di fronte a strutture che perseguono il bene comune e ogni tanto, sai com’è, si lasciano distogliere dalle loro ottime intenzioni.
È l’esatto contrario.
Le lobby non si limitano a premere dall’esterno. Le lobby si infiltrano nei gangli delle istituzioni e li occupano dall’interno, usurpandoli.
E la prima domanda da sbattere in faccia all’attuale governo, ma anche ai partiti di opposizione, è perché non siano questi i temi al centro della politica.
Allora, illustri “rappresentanti del popolo”, lo sapevate o no che l’OMS non è autonoma e Bill Gates non è disinteressato?
O vi è sfuggito anche questo e continuerete a fare finta di nulla, lasciando che le denunce di Report si esauriscano, una volta di più, in una pagina occasionale di buon giornalismo televisivo?