Report, Ranucci: “Superbonus? Vi facciamo vedere come hanno risolto in Olanda”
Il conduttore sulle parole del ministro Pichetto Fratin sui fatti di Ischia: “Senza prevenzione, saremo costretti a inseguire le tragedie”
Quarta puntata di Report, questa sera su Raitre a partire dalle ore 21.20. Continuano dunque le inchieste di Sigfrido Ranucci e la sua squadra, per cercare di far luce su tematiche controverse, che interessano il nostro paese e non solo.
Tra le inchieste di questa sera, un approfondimento curata da Luca Bertazzoni (con la collaborazione di Edoardo Garibaldi) relativo al tema del Superbonus. Un tema con il quale il nuovo governo deve avere a che fare, soprattutto in relazione all’impatto che ha sui conti dello Stato, ma anche in virtù della questione legata agli imprenditori edili.
Essi infatti, hanno dovuto fronteggiare conti e gravi problemi fiscali, che hanno comportato una immobilizzazione del lavoro dei cantieri. L’inchiesta prova ad approfondire invece il mercato di crediti fiscali e il processo di ristrutturazione in altri paesi della Comunità Europea.
“L’apparato immobiliare è quello che inquina di più in termini di energia e muove un impatto più grande di emissione di gas inquinanti” – ha detto Sigfrido Ranucci – “Siamo in grandissimo ritardo, avremmo dovuto dare un segnale sociale importante. Ci sono delle persone che pagano degli affitti bassi ma delle bollette molto alte, sarebbe stato un modo per dare un po’ di ossigeno alle famiglie meno abbienti. Il nostro inviato Bertazzoni è andato in Olanda a vedere come funziona, lì dove lo Stato è intervenuto in maniera massiccia, dando priorità all’edilizia popolare, prima che a quella privata”.
“Con un meccanismo diverso rispetto al Superbonus, dando delle garanzie per i lavori, controllando venissero fatti e gli inquilini hanno contribuito versando ciò che risparmiano in bolletta. Noi, se va bene, riusciremo a migliorare in un paio di classi, gli edifici popolari. La beffa di tutto questo è che questo efficientamento è avvenuto in Olanda grazie a una tecnologia italiana, che consente di rendere più efficienti questi edifici, abbassando i costi.
“Un petrolchimico a orologeria” è invece il nome dell’inchiesta curata da Manuele Bonaccorsi. Il servizio approfondisce la situazione del petrolchimico di Priolo (Siracusa), che rischia seriamente la chiusura e il conseguente licenziamento di 10mila lavoratori.
“Andremo in Sicilia per il caso della Lukoil” – ha detto Ranucci – “impianto che fornisce carburante raffinato pari a circa il 20% dei distributori in tutta Italia. Un impianto che rischia di chiudere per via delle sanzioni secondarie, oppure per problemi ambientali. Incombe un sequestro della procura di Siracusa, non direttamente sul petrolchimico, ma sul depuratore che ne riceve i reflui. Questo non sembra in grado di depurare quel tipo di sostanza. C’è un rischio, l’accusa è importante, di disastro ambientale. Tratteremo questi temi, collegati tra loro dal punto di vista dell’energia“.
Il conduttore di Report ha poi commentato le parole del ministro all’Ambiente e la sicurezza, Gilberto Pichetto Fratin in merito ai recenti fatti di Ischia.
“Intanto è un dejavu e si parla di queste cose solo quando avvengono queste tragedie” – ha detto Ranucci. – “Ci sono stati diversi stanziamenti in passato per quello che riguarda le zone a rischio idrogeologico. Si è fatto poco o nulla. C’è chi chiede di arrestare i sindaci, ma fino a ieri si parlava di derubricare il reato di abuso d’ufficio. Credo che bisognerà mettere al centro della discussione dell’agenda un concetto fondamentale, che è quello della prevenzione. Se non si va verso la prevenzione, saremo sempre costretti a inseguire le tragedie. Per molti è un costo. Costa più fare prevenzione che mettere una toppa quando avvengono le tragedie. Finchè avremo questo approccio, non faremo altro che contare i morti”.