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Restauro del Colosseo, iniziano le polemiche

Il Codacons chiede di visionare lo statuto della onlus Amici per il Colosseo istituita da Della Valle

Era Dicembre del 2013 quando finalmente partivano i lavori di ristrutturazione dell’Anfiteatro Flavio maggiormente conosciuto come “Il Colosseo”Se n’era parlato per anni di una sponsorizzazione dei privati per un’opera così grande e soprattutto così costosa.

E proprio uno degli imprenditori italiani più famosi si è fatto avanti donando ben 25 milioni. Diego della Valle, proprietario del Gruppo Tod’s, ha messo a disposizione le sue entrate economiche, un moderno mecenate che ancora apprezza il valore dell’arte e delle nostre radici culturali e civili.

Ma come ogni mecenate che si rispetti anche il Sig. Della Valle deve avere un tornaconto da tutta questa storia perché, vale l’importanza storica, ma quella economica?

Nei tempi antichi i mecenati protettori delle arti e degli artisti lo facevano per portare gloria alla propria famiglia con cicli pittorici che li osannavano e mostravano come divinità. Nei tempi moderni il benefattore, che è soprattutto imprenditore, deve quindi avere un ritorno d’immagine tramite la pubblicità.

E in quest’ultimo anno il Gruppo Tod’s di pubblicità ne ha ricevuta tanta anche solo per i discorsi e le polemiche fatte sulla questione ancor prima che iniziassero i lavori.

Inoltre, per portare a termine l’accordo, il Gruppo si è assicurato lo sfruttamento commerciale del monumento più famoso del mondo per ben 15 anni. In poche parole il monumento è stato dato in affitto ad un privato alla modica cifra di 25 milioni e pertanto l’affittuario può usufruire del bene a suo piacimento, ovviamente senza deturparlo o modificarlo.

Ora all’interno della polemica subentra il Codacons, coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, il quale ringrazia il Sig. Della Valle per l’iniziativa meritevole e onerosa che si è assunto ma precisa che 15 anni di esclusiva è un tempo troppo lungo.

Inoltre il Codacons sottolinea i troppi dubbi e punti oscuri che si celano dietro il centro servizi “Amici del Colosseo” onlus istituita proprio dal benefattore in questione per cui ancora non sono chiari i servizi erogati. Non sarà gradita la presenza di una struttura privata che eroga servizi per il monumento, ricordiamo di proprietà pubblica.

Oggi stesso è stato richiesto di poter visionare lo statuto di tale ente e se dovesse emergere che solo alcuni soggetti saranno graditi all’interno dell’associazione il Codacons ne chiederà l’immediato scioglimento in quanto non conforme per una onlus.

Insomma il Colosseo è un bene per tutti e di tutti pertanto deve essere assicurato il libero accesso e non solo a coloro “graditi dal Gruppo Tod’s” questo è quanto si legge sul comunicato del Codacons.

Intanto i lavori di ristrutturazione vanno avanti. Le prime 5 arcate sono state esposte alla vista dei passanti la settimana scorsa e entro il 2016 la città di Roma potrà finalmente godere di tutto il suo splendore.

Staremo a vedere se le polemiche si esauriranno con il termine dei lavori o se proseguiranno per tutta la durata dell’esclusività.

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