Prima pagina » Cultura » Riapre il Santuario Siriaco del Gianicolo: un tesoro archeologico tra storia e mistero

Riapre il Santuario Siriaco del Gianicolo: un tesoro archeologico tra storia e mistero

Quattro visite per scoprire uno storico luogo di culto pagano tra Trastevere e il Gianicolo a Roma, in cui c’erano scambi economici e culturali

Roma

Roma_pexels-kelly

Il Santuario Siriaco del Gianicolo, uno dei più affascinanti tesori nascosti della capitale, riapre le sue porte al pubblico con quattro giornate di visite gratuite. Questo luogo, carico di storia e spiritualità, rappresenta una rara testimonianza dell’evoluzione religiosa di Roma, dalla dominazione pagana fino agli albori del Cristianesimo. Le visite offriranno l’occasione di esplorare un sito poco conosciuto ma ricco di significati.

Il Santuario nel cuore di Trastevere

Situato nel cuore di Trastevere, alle pendici di Villa Sciarra, il Santuario sorge su un terreno storicamente sacro alla ninfa Furrina, un’antica divinità romana legata alle acque e ai boschi. È proprio in quest’area che, nel 121 a.C., Caio Gracco, figura di spicco della politica romana, incontrò il suo tragico destino, ponendo fine alla sua vita dopo una lotta politica e sociale che lo aveva visto protagonista nella difesa dei diritti della plebe.

La scoperta del Santuario risale al 1906, quando gli scavi archeologici riportarono alla luce un complesso risalente al IV secolo d.C., costruito su strutture precedenti databili tra il I e il II secolo d.C. Inizialmente ritenuto un luogo dedicato ai culti siriaci, soprattutto a divinità orientali come Atargatis e Adone, le più recenti ricerche hanno accostato invece il Santuario al culto di Osiride, il dio egizio della rinascita e dell’oltretomba.

Questa ipotesi è stata avvalorata dalla scoperta di una statuetta in bronzo, alta 50 centimetri, raffigurante una figura maschile avvolta dalle spire di un serpente, un’immagine tipica di Osiride, rinvenuta in un ambiente sotterraneo del complesso. Oggi, questo prezioso reperto è esposto al Museo Nazionale Romano.

Un culto privato sul Gianicolo

Una delle caratteristiche più peculiari del Santuario è che, a differenza dei templi pubblici romani, esso rappresentava un edificio privato. Questo aspetto diventa particolarmente significativo se si considera il contesto storico in cui venne utilizzato: a seguito dell’Editto di Tessalonica, emanato nel 380 d.C. dall’imperatore Teodosio, che proibiva ogni forma di culto pagano, molti luoghi di venerazione non cristiani vennero chiusi o distrutti. Il Santuario Siriaco, tuttavia, sembra essere sopravvissuto come spazio riservato a riti religiosi clandestini, testimoniando la persistenza dei culti pagani anche in un’epoca in cui il Cristianesimo stava rapidamente diventando la religione dominante dell’Impero.

Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma, ha sottolineato l’importanza di questa riapertura, che mira alla nuova valorizzazione del sito archeologico: “È un momento atteso da tempo. Permetterà ai visitatori di accedere a un luogo di grande importanza storica prima che vengano avviati lavori di restauro e messa in sicurezza delle strutture.” Il progetto prevede anche l’allestimento di uno spazio espositivo all’interno della vecchia casa del custode, che fungerà da punto di accoglienza per i visitatori e da luogo di divulgazione delle scoperte archeologiche.

Anche Rocco Bochicchio, responsabile del sito, ha commentato il fascino del Santuario Siriaco, sottolineando il legame tra l’area e i culti pagani che si praticavano in prossimità di mercati e scali fluviali, i quali costituivano importanti punti di scambio economico e culturale nell’antica Roma. La posizione del complesso, infatti, suggerisce che esso fosse strettamente collegato all’ambiente commerciale e produttivo della città, dove influenze religiose orientali si mescolavano con le tradizioni locali.

Le visite, organizzate nelle giornate del 13, 20 e 27 ottobre e del 10 novembre, devono essere prenotate scrivendo all’indirizzo email ss-abap-rm.santuariosiriaco@cultura.gov.it. Un’occasione imperdibile per chi desidera scoprire un altro volto di Roma, dove antichi culti, politica e vita quotidiana si intrecciano in un racconto affascinante e millenario.