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Rider picchiato e rapinato a Napoli, il nostro racconto a fumetti

L’ennesima violenza per le strade si consuma questa volta a Napoli e a farne le spese un rider che stava lavorando onestamente

Napoli-Rider

Napoli, l'aggressione al Rider

Napoli. All’inizio del 2021, nella notte tra il 1 e il 2 Gennaio, un gruppo di ragazzi ha preso di mira Gianni Lanciato, durante il giro di consegne che era solito fare, per mandare avanti la sua famiglia, dopo il licenziamento da un supermercato, dove lavorava come macellaio.

L’aggressione per puro divertimento

Cinquantenne, padre di due figli, da qualche tempo si era ritrovato a svolgere il lavoro del rider, una mansione nota per essere sottopagata e che solo recentemente è stata regolarizzata con una nuova legge. Quest’ultima stabilisce che al rider deve essere applicata la disciplina del lavoro subordinato quando il rapporto di collaborazione si concretizza in una prestazione di lavoro, quindi viene riconosciuto come lavoro a tutti gli effetti e di conseguenza chi lo svolge va tutelato sotto ogni aspetto.

Una mansione onesta quindi che Lanciato svoleva nel migliore dei modi, era passato dal supermercato a lavorare sul suo scooter per non finire in bancarotta e arrivare a fine mese. Il macellaio rimaneva però il suo lavoro dei sogni, quello che aveva sempre svolto nel migliore dei modi e che voleva tornare a fare. Un desiderio esaudito qualche giorno fa con la risposta per un colloquio, di un’importante catena di supermercati, a cui l’uomo aveva inviato il suo curriculum tramite il consigliere regionale Borrelli.

Le scuse dei genitori dei ragazzi

Intanto sono arrivate anche le scuse delle mamme dei quattro minorenni e dei due ventenni che lo hanno aggredito. Il movente della brutale azione sembra essere legato al puro divertimento, senza secondi scopi o sentimenti di odio nei confronti della vittima. I giovani hanno raggiunto il rider ad un angolo della strada, a bordo di uno scooter bianco. Lo hanno investito alle gambe. Poi lo hanno accerchiato e picchiato. Infine gli hanno rubato lo scooter, che la polizia ha ritrovato sotto casa di uno dei minorenni.

Lanciato ha ricevuto anche numerosi messaggi di vicinanza per quanto accaduto tra cui quello del prefetto Marco Valentini che lo ha ricevuto personalmente esprimendo la vicinanza delle istituzioni e la sua personale solidarietà.

All’indomani dell’accaduto, la vicenda ha indignato la nazione intera. Nella mattina del 2 Gennaio, l’uomo, circondato da una marea di giornalisti ha dichiarato di provare rabbia nei confronti dei giovani aggressori ma di essere anche dispiaciuto per loro, dichiarando che la vera parte triste di questa storia sono i sei ragazzi che si sono appena rovinati la vita, finendo in carcere. Il rider ha poi difeso la sua città dichiarando che nonostante i numerosi fatti di cronaca che si sentono tutti i giorni ambientati proprio nel capoluogo in questione: “Napoli ha un grande cuore”.

Una comunità che si è stretta intorno all’ormai ex-rider e alla sua famiglia.

E tra le sue ultime parole, prima di fare ritorno alla propria abitazione a bordo del suo scooter ritrovato, lancia un appello alla sua città:

Lavorate onestamente, accettate anche i lavori più umili ma non fate questo, non rovinate Napoli”.

Articolo di Marta Giorgi. Disegni di Chiara Giorgi

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