Rifiuti Roma, ora basta: Raggi e Zingaretti trovino una soluzione al più presto
Scaricabarile tra Regione e Comune, mentre si avvicina la chiusura dell’impianto di Colleferro. Dal 31 dicembre rischio crisi altissimo
Test per l’esame di giornalismo. A proposito dell’emergenza rifiuti che sta opprimendo (in tutti sensi) la Capitale, il candidato consideri che:
a) Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha chiesto a Nicola Zingaretti di individuare urgentemente un sito in cui smaltire «circa 1.100 tonnellate al giorno di scarti di rifiuti».
b) Il Governatore del Lazio le ha risposto che «la legge prevede che devono essere l’amministrazione comunale o Ama a individuare il sito in cui conferire i rifiuti e la Regione, entro le sue competenze, qualora fosse necessario, a autorizzare il conferimento».
c) Sempre Zingaretti ha imposto la chiusura momentanea dell’impianto di Colleferro, che avverrà il prossimo 31 dicembre col rischio che l’Urbe venga letteralmente sommersa dall’immondizia.
d) Nel frattempo la Prefettura capitolina, d’intesa con la Regione, ha individuato un’area dove realizzare il centro di stoccaggio provvisorio dei rifiuti (probabilmente a Falcognana, sull’Ardeatina): ma il primo cittadino si ostina pervicacemente a opporsi, perché non vuole l’impianto sul territorio comunale – di più, nei comunicati ufficiali del M5S non appare mai la parola “discarica”.
e) Intanto la Raggi ha chiesto – e, pare, ottenuto – un incontro immediato col Ministro dell’Ambiente Sergio Costa al fine di scongiurare una «gravissima crisi». Resta il fatto che il piano regionale dei rifiuti impone che la città dei Sette Colli divenga autosufficiente in materia.
f) Costa ha sottolineato che la legge non gli consente «di commissariare Roma». Ma l’assessore regionale al ciclo dei rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha ammonito il Campidoglio: «Se il Comune non individuerà nelle prossime ore soluzioni che gli competono per i compiti di raccolta e smaltimento, useremo i poteri sostitutivi per superare la loro inerzia».
g) Per tutta risposta, la Raggi ha annunciato di star «lavorando a un’ordinanza che autorizzi il conferimento di una maggiore quantità di rifiuti urbani nella discarica di Civitavecchia». Si tratterebbe comunque di una soluzione temporanea, «in attesa che la Regione indichi i siti definitivi per lo smaltimento dei rifiuti come previsto dalla normativa».
h) Per aggiungere al danno la beffa, i Romani pagano la Tari (l’imposta sui rifiuti) più alta del Lazio – e una delle più salate tra le grandi città. Anche perché la spazzatura della Capitale viene parzialmente smaltita in altre Regioni, o addirittura all’estero.
Ciò posto, il candidato commenti, prescindendo da termini quali “ambulanza”, il fatto che, in mezzo a questo pandemonio, la Raggi non ha trovato di meglio da fare che cambiare, con criteri del tutto ideologizzati, la toponomastica della Città Eterna.