Rino Gaetano, il mistero della sua morte e quelle strane presenze
Rino Gaetano nelle canzoni parlava spesso dei fattacci della politica italiana ed è lecito dedurre che alcune frequentazioni erano la sua fonte di notizie
Rino Gaetano muore il 2 giugno 1981. Sono passati esattamente 39 anni dalla tragica scomparsa di Rino Gaetano, quattro decenni sono un lungo periodo, eppure l’attualità dell’artista crotonese, col trascorrere del tempo esce ingigantita. Infatti ai numerosi fan a lui contemporanei si è aggiunta una vastissima schiera di giovani e giovanissimi appassionati.
Rino Gaetano e lo strano entourage
Bruno Mautone, avvocato campano e autore di scritti di inchiesta si accinge a pubblicare un nuovo libro su Rino Gaetano, nel quale porta alla luce e affronta in modo precipuo aspetti inediti e mai trattati da giornalisti e scrittori che hanno dedicato ricerche e recensioni al cantautore calabrese. E mai trattati, nemmeno accennati, dai familiari (in particolare dalla sorella Anna; i nipoti del cantautore all’epoca della scomparsa erano dei bambini). Mautone, in particolare, sostiene che attorno al compianto Rino Gaetano gravitavano persone vicine a servizi segreti italiani e americani. E’ una affermazione forte, eppure l’autore la sottolinea senza remore o incertezze. Ecco di seguito le sue deduzioni, frutto di ricerche che anticipiamo, poco prima dell’uscita del suo libro.
Le tematiche delle canzoni di Rino Gaetano
La circostanza di un entourage “riservato”, rende ancora più interessanti le tematiche, spesso criptiche e comunque sempre pungenti contro il potere, che caratterizzano i testi gaetaniani e, nello stesso tempo, rendono inquietanti le vicende artistiche e umane di Rino Gaetano, compreso l’incidente letale che gli costò la vita a 30 anni. C’è da chiedersi perché una pluralità di soggetti, riconducibili al mondo segreto dell’Intelligence, ruotava attorno al lui. Il caso può riguardare una singola persona, eccezionalmente due, invece nelle vicende biografiche e artistiche del cantautore emergono, addirittura, almeno una mezza dozzina di persone che si muovono nel mondo discreto e celato degli 007. Almeno secondo la ricostruzione di Mautone, che ha scoperto che un amico fraterno di Rino Gaetano lavora presso uffici della ambasciata americana a Roma.
Siccome l’artista parla spesso nelle sue canzoni di fattacci della politica italiana (ove emerge lo zampino della superpotenza a stelle e strisce) è più che logico dedurre che tali frequentazioni erano la fonte o le fonti di conoscenze e di circostanze, destinate a rimanere riservate se non segrete.
L’amico a stelle e strisce di Rino Gaetano
Enrico Carnevali, questo secondo Mautone è il nome dell’amico e assiduo frequentatore di Rino Gaetano, svolge attività presso l’importante sede diplomatica della città eterna. Nel titolo già pubblicato nel 2016, “Chi ha ucciso Rino Gaetano?”, Mautone con dovizie di particolari e riferimenti riporta gli svariati “fattacci” italiani che inquinano la vita politica italiana negli anni settanta. Con la subdola manina degli Stati Uniti, interessati a far rimanere nell’orbita occidentale la nostra penisola. Tanto più che il Partito Comunista più seguito e votato nelle nazioni NATO (l’alleanza militare con l’America), rischiava di far saltare il governo esercitato da oltre 30 anni dalla Democrazia Cristiana, partito moderato graditissimo a Washington, in uno con le formazioni satelliti (PLI, PRI, PSDI).
Anche Enrico Carnevali muore per incidente stradale
Insomma l’amico più caro dell’artista calabrese è un uomo istituzionalmente addentro agli uffici dipolomatici americani, oltretutto l’esistenza di un fascicolo riservato presso il ministero degli Interni porta a dire che è un agente dell’intelligence. Carnevali mostra un grande coraggio poiché era plausibile, anzi logico collegare alla sua persona, in virtù della attività che svolge, l’opera divulgativa che l’artista compie nei suoi testi. Enrico Carnevali muore, al pari di Rino Gaetano, in giovane età, 39 anni, dopo un incidente stradale che all’inizio non sembra grave. Fatto decisamente straordinario che il papà del carissimo e assiduo amico di Rino Gaetano, Cesare Carnevali, è, a sua volta, un ufficiale dei servizi segreti italiani filo-USA, addirittura menzionato in libri di storia contemporanea, pubblicati dagli autorevole studiosi Aldo Giannuli, Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino.
Ecco, come accade spesso, c’è la massoneria
Altro aspetto da sottolineare è rappresentato dalla altissima funzione che svolge la compagna di Enrico Carnevali (dalla relazione nascerà un figlio), parimenti diventata amica di Rino Gaetano. Infatti è la collaboratrice principale dell’ambasciatore statunitense in Italia, seguendolo finanche all’estero con una selezionatissima e ridotta equipe di assistenti, quindi molto probabilmente a conoscenza di fatti e di dati di importanza suprema. Non finisce qui, tuttavia, il novero di persone importanti con colleganze ai mondi celati dei Servizi che attorniano Rino Gaetano. L’amica più cara di Rino Gaetano è stata Elisabetta Ponti, giornalista e collaboratrice, tra l’altro, della RAI. Innanzitutto risalta una qualità familiare molto intrigante: è la figlia di un medico, Leonello Ponti, che è, addirittura, risultato ufficialmente il medico personale di Licio Gelli (!) il celeberrimo e potentissimo dominus della dominante loggia massonica P2.
Rino parla a Domenica in del caso Sindona
Anche tale circostanza è decisamente interessante, Rino Gaetano, infatti, è il coraggioso artista che definisce (nel corso di una intervista rilasciata al giornalista Manuel Insolera) il festival di Sanremo come “un ordine massonico” e, inoltre, nell’autunno del 1979 davanti a milioni di persone a Domenica In condotta da Pippo Baudo evoca esplicitamente, senza alcuna apparente ragione e senza nessunissima attinenza con l’esibizione musicale, “il caso Sindona”, cioè il caso giudiziario che portò alla luce la esistenza della tentacolare loggia P2. Rino Gaetano nomina “il caso Sindona”, si badi bene, in diretta tv nella prima puntata di Domenica In del novembre 1979, cioè ben prima che scoppiasse lo scandalo legato ai liberi muratori piduisti, scandalo scoppiato nella primavera del 1981 a seguito del rinvenimento della lista di ultrapotenti che si affiliano all’ombra di Gelli.
Pop e Rock: musica e segreti
Ma Bruno Mautone è andato oltre nelle ricerche ed è emerso che l’amica più cara di Rino Gaetano, cioè la citata Elisabetta Ponti, aveva una amicizia strettissima e affettuosa con un collega americano. Mautone ne fa il nome. Il giornalista americano, che agisce sotto mentite spoglie di critico musicale ed editore di riviste dedicate al pop e al rock, è in realtà una spia al soldo dei servizi segreti USA. Infiltrato nel mondo discografico italiano e collabora con l’ambasciata USA a Roma. Tali circostanze sono acclarate, ufficiali, beninteso, non il frutto di opinioni o di ricostruzioni prive di riscontri. Ma le incredibili vicende riguardanti Rino Gaetano e gli aspetti involgenti le sue frequentazioni si arricchiscono di ulteriori elementi. Un altro caro amico di Rino Gaetano, organizzatore-manager di varie esibizioni dell’artista, risulta essere incatenato ad ambienti politici e dell’intelligence di altissimo profilo.
I rapporti con Mino Pecorelli, direttore di OP
Inoltre risulta essere un assiduo e confidenziale amico e, addirittura, finanziatore del giornalista Mino Pecorelli, assassinato a Roma il 20 marzo del 1979 perché sul suo periodo Osservatore Politico metteva senza remissione alla berlina e sulla graticola il potere politico. Mautone in precedenti pubblicazioni aveva evidenziato che il cantautore (nei testi dei suoi brani) e il direttore di OP (in pezzi di cronaca) affrontano in svariati casi episodi vergognosi della attualità politica dell’italia degli anni sessanta e settanta. Beninteso i finanziamenti a Mino Pecorelli da parte dell’amico e manager di Rino Gaetano sono emersi da inchieste documentali e ufficiali del Tribunale Penale di Roma, ad oggi sconosciuti ai biografi del cantante crotonese.
La vita e la morte di Rino Gaetano, quanti intrecci
In sostanza la breve vita di un artista coraggioso che non esita a richiamare scandali politici deflagrati in Italia e che sconvolgono gli ambienti politici tricolori ma, in realtà, “made in USA” (caso Sindona, loggia P2, scandalo Lockheed, morte di Enrico Mattei) è caratterizzata dalla presenza di amici che coprono ruoli importantissimi e “discreti”, celati in uffici dove l’aquila calva, simbolo del potere mondialista a stelle e strisce, campeggia orgogliosa e disinvolta. Mautone ha pure portato alla luce, già in passato, una interrogazione parlamentare scritta, rivolta al Governo Forlani, inoltrata appena 48 ore dopo la morte di Rino Gaetano. L’ex ministro dei lavori pubblici di Benito Mussolini e precisamente Araldo di Crollalanza, in uno con un altro senatore, presenta una interrogazione scritta per chiedere lumi sull’incidente stradale, sui soccorsi e sulla morte dell’artista.
L’interrogazione parlamentare dopo la morte
Non sfugge un particolare, Araldo di Crollalanza ha circa 90 anni all’epoca, non è certo un fan della musica di Rino Gaetano. Tuttavia il parlamentare già il 2 giugno 1981 nutre forti dubbi sulle modalità dell’incidente dei soccorsi e sulle cure (non) assicurategli in sede ospedaliera. L’Esecutivo Forlani non risponderà all’interrogazione parlamentare sulla morte di Rino Gaetano poiché crolla in Parlamento sotto i colpi dello scandalo P2, una sorta di nemesi storica. Solo l’anno dopo, con il Governo Spadolini, il ministro della Sanità Altissimo (espressione del gran maestro Valerio Zanone, segretario del PLI) fornirà una parvenza di risposta che, anziché chiarire dubbi sulla morte di Rino Gaetano, li moltiplica e amplifica a dismisura. Ma questo è ancora un altro aspetto.