Riscatto Laurea agevolato, a Roma in tanti ci pensano
A chi conviene riscattare gli anni di laurea alla luce delle recenti novità inserite nella circolare dell’Inps numero 6, datata 22 gennaio 2020?
A chi conviene riscattare gli anni di laurea alla luce delle recenti novità inserite nella circolare dell’Inps numero 6, datata 22 gennaio 2020 in tema di pensioni e uscite anticipate, il cosiddetto riscatto laura agevolato? La materia è regolata da quanto disciplinato dal Decreto legge numero 4 del 28 gennaio 2019 che, oltre alla quota 100 e alla conferma dei requisiti di uscita delle pensioni anticipate fino al 2026, “contiene novità in merito al riscatto degli anni universitari, in particolare riguardanti l’onere ridotto accordato ai lavoratori ricadenti nel sistema contributivo”, sottolinea Carmela Tiso, presidente del patronato Labor, con una rete di centinaia di sedi in tutta Italia, promosso e sostenuto dalla Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo. A Roma e nel Lazio sono tanti coloro che stanno pensando di riscattare gli anni accademici e andare in pensione un po’ prima.
“La suddetta circolare dell’Inps, infatti, ha ampliato i benefici del riscatto della laurea “light” anche agli studi precedenti l’annata 1996, con numerose opportunità di uscita anticipata anche con la procedura della quota 100, dell’opzione donna e delle pensioni anticipate dei soli contributi”, ha specificato il presidente Tiso, che poi ha aggiunto: “C’è un gran parlare in queste settimane di tale strumento normativo. Vale la pena ricordare che il riscatto era già presente all’interno della legge numero 4 del 2019 ma la nuova circolare Inps amplia la platea di coloro che possono usufruire di questa prestazione, che rappresenta una vera e propria agevolazione visto e considerato che si possono riscattare fino a cinque anni di studi universitari ai fini pensionistici”.
Ma attenzione: “Siamo di fronte a una norma assai dettagliata che tiene conto della vita accademica e lavorativa del soggetto e che quindi richiede una analisi profonda e meticolosa, anche e soprattutto in considerazione dell’importo mensile che potrebbe perdere accettando l’agevolazione in oggetto”. Quindi, quale è il punto di vista del patronato Labor? “Noi accettiamo di buon grado questo nuovo strumento normativo – conferma la presidente Tiso – perché fornisce molteplici opzioni di scelta al singolo cittadino ma, al contempo, consigliamo ai cittadini di approfondire il tema all’interno del patronato attraverso una analisi dettagliata dei costi-benefici e tramite una consulenza previdenziale fatta con competenza e professionalità, in modo che il cittadino possa prendere una decisione chiara e consapevole su una prestazione che tira in ballo il futuro pensionistico dello stesso. In questo contesto, le sedi del nostro patronato, con tutto il proprio personale, rimangono a disposizione per qualsiasi chiarimento in materia”, conclude Carmela Tiso.