Ristoratore stanco della maleducazione dei clienti chiede rispetto per i camerieri
Non è vero che il cliente ha sempre ragione: la storia del ristoratore che s’è stancato della maleducazione dei suoi clienti e chiede rispetto per i camerieri
Non è vero che il cliente ha sempre ragione: la storia del ristoratore che s’è stancato della maleducazione dei suoi clienti e chiede rispetto per i camerieri. Purtroppo è un fenomeno che conosciamo bene anche in Italia e a Roma e va arginato prima che si traduca in qualcosa di più grave.
Un ristoratore spagnolo, proprietario dello Zapping Cafe Bar di Vilanova de Arousa, in Galizia, a pochi chilometri da Santiago de Compostela, s’è stancato dei clienti cafoni che trattano male i camerieri e non si sanno comportare educatamente a tavola. Sarà il caldo, sarà lo stress che ci colpisce a tutti, però non è possibile sopportare la maleducazione, specie mentre si sta lavorando. La tavola è un momento di piacere e di relax da condividere con amici e parenti, non dev’essere un altro momento di sfida e di sopraffazione.
Al ristorante, se hai fretta e sei stressato non ti sedere nemmeno
Javier Jorge, così si chiama il proprietario del ristorante, ha quindi messo un cartello all’entrata dove avverte il cliente, che se è animato da cattive intenzioni al riguardo è meglio che neanche si sieda.
“Se hai fretta e hai intenzione di stressare il nostro staff, non accomodarti al tavolino. Quando vai in pescheria o dal macellaio aspetti il tuo turno, vero? Quando sei dall’avvocato, dal medico o dal direttore di banca li tratti con rispetto ed educazione, giusto? Nella stessa maniera ti devi comportare con i camerieri che stanno lavorando qui”.
La cafonaggine si va diffondendo come un blob grigio, una marea di maleducazione che prende le nostre società da tutti i lati. Roma non sta meglio di Madrid o Barcellona, da questo punto di vista. Colpisce che un ristoratore sia arrivato al punto di avvisare i clienti con un cartello. Se l’ha voluto fare vuol dire che ce n’era bisogno.
Il problema s’è aggravato con la pandemia
Javier Jorge ha affisso il cartello e dopo un giorno ha già ricevuto numerosi messaggi di sostegno, sia di persona che attraverso i social network . Dopo 18 anni alla guida dell’impresa, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo La Voc de Galicia, l’imprenditore ha visto di tutto, ma è dai tempi della pandemia che ha notato una maggiore aggressività nelle persone. Pensavano di uscirne migliori, consapevoli dei pericoli e coscienti delle nostre fragilità, invece abbiamo reagito con la peggiore aggressività. Il problema si aggrava con l’estate, perché il carico di lavoro aumenta e molti non hanno pazienza quando si tratta di aspettare il proprio turno.
Stufo della maleducazione e dopo aver visto una lettera inviata al giornale da un ristoratore di Pontevedra, sempre in Galizia, che faceva appello alla pazienza e alla gentilezza della clientela, Javier ha deciso di scrivere il cartello da porre all’entrata della sua attività.
Non si conoscono le regole basilari per vivere in società
Purtroppo, ho la sensazione, che il maleducato non si renda nemmeno conto di comportarsi male. Quando glielo fai notare lo nega. C’è anche un elemento di stupidità nel suo comportamento. Tu gli spieghi che questo non va bene e lui ti guarda con fare interrogativo per poi passare a gridarti in faccia: “E tu chi sei per dirmi quello che non devo fare?” Lui proprio non lo sa come ci si deve comportare. Pretende di avere ragione e siccome paga pensa di potersi permettere l’arroganza, le offese, le pretese. Credo che queste persone non abbiano ricevuto l’educazione basica, durante l’adolescenza, da parte dei genitori o che l’abbiano del tutto dimenticata.
C’è come una sorta di rabbia repressa, di aggressività strisciante, per cui il maleducato non lascia passare niente che lo infastidisca. Deve fare una fila? La scavalca. Deve chiedere scusa? Manco per sogno. Sta offendendo qualcuno? Non gliene può fregare di meno. Può fregare un parcheggio a chi sta aspettando? Lo fa senza ritegno e inventa scuse cretine per giustificarsi. Quando si giustifica.
I comportamenti maleducati riguardano tutti i momenti della nostra vita
Sono anni che stiamo assistendo ad un incremento della maleducazione in tanti aspetti della vita. Nei condomini, per strada, in ufficio, al supermercato. A scuola ci sono genitori che si comportano coi professori peggio dei figli, i quali già non riconoscono più autorevolezza ai docenti e li affrontano come fossero coetanei, gli sparano pallini in testa o li offendono apertamente e i loro genitori? Fanno peggio, prendendo le difese dei ragazzi. Per strada sono in pochi che si preoccupano se una persona ha difficoltà, si sente male, non sa come attraversare l’incrocio.
Chi si alza più per cedere il posto sul tram a una persona di età maggiore? Per non parlare di quello che succede tra automobilisti. Il codice stradale è un optional spesso dimenticato. Ognuno pretende di avere ragione. La maleducazione per strada purtroppo può avere conseguenze tragiche in incidenti, in omissioni di soccorso, in omicidi stradali, come succede ormai quotidianamente. Poi l’arroganza di chi ha i soldi diventa insopportabile cafonaggine quando si vorrebbe appianare qualsiasi responsabilità pagando. “Io so io e voi…” come diceva il Marchese del Grillo, ma lui viveva in uno stato dispotico con un monarca assoluto non in una democrazia, anche se mi pare che la nostra sia sotto un violento attacco.
I comuni vacanzieri in Italia hanno preso provvedimenti
Nelle località di mare si tende a considerare la strada un prolungamento della spiaggia. Così ragazzi e ragazze, con il solo costume da bagno, camminano per le vie del centro come nulla fosse, entrano nei negozi e pretendono di sedersi al ristorante o alla tavola calda con lo stesso “non abbigliamento”. In alcuni comuni italiani, luoghi di vacanza, i sindaci hanno preso provvedimento con regolamenti che intendono richiamare al rispetto e alla decenza.
Basta solo un po’ di buon senso e di minima educazione. Questo è deprimente. Basterebbe poco. Lasciarsi andare a commenti trash o apprezzamenti volgari, durante una cena, al ristorante, senza tenere conto degli altri commensali attorno, anche questo è assurdo debba succedere senza che chi si comporta così se ne renda conto.
I comportamenti dei maleducati sono facilmente riconoscibili
Siamo tutti frequentatori di ristoranti, pizzerie, tavole calde e bar. Guardiamoci attorno e ditemi se non è capitato più volte vedere comportamenti palesemente maleducati, verso gli stessi commensali con cui si è usciti, verso i camerieri, verso gli altri clienti. Gente che mangia coi gomiti sul tavolo, dove in bella mostra trovi telefonini, chiavi, occhiali e anche i tovaglioli. Non se li mettono sulle ginocchia, probabile non sappiano a che servono. Arriva una telefonata? Non si alzano per andare a parlare fuori, no. Rispondono a voce alta senza alzare il sedere dalla sedia. Mangiano, parlano, bevono, senza ritegno, senza rispetto, tutto insieme.
Dicono “Buon appetito” come fossero lì per sfamarsi, invece di “Buon Pranzo”
Prima di iniziare a mangiare dicono tutti in coro “Buon Appetito” come fossero tuti morti di fame. Il pranzo è un momento di condivisione e di piacere, non si va lì a sfamarsi! A tavola ci si augura al massimo “Buon Pranzo”. Ordinano bibite gassate dolci, invece di vino o acqua, con pietanze salate. Se potessero fumerebbero tra una portata e l’altra. Chiamano il cameriere tintinnando col coltello sul bicchiere. Gli parlano come fosse un loro dipendente, dandogli del tu, ordinando invece di chiedere. Fanno il brindisi gridando cin cin (o prosit) e scontrando le coppe tra loro.
Si allungano con le gambe sotto il tavolo, mentre i figli scorrazzano gridando tra i tavoli vicini. Si chinano sul piatto per mangiare forchettate di carne, invece di portare il cibo alla bocca. Si rubano pezzetti di pietanze dai reciproci piatti, usano le proprie posate per catturare cibo dal piatto di portata. Magari non bevono il brodo dal piatto, no, ma lo risucchiano dal cucchiaio facendo rumore.
La tavola è un esame per conoscere chi abbiamo davanti
Se vuoi conoscere un cafone, portalo a tavola. Si svelerà subito. Questo ti farà capire con chi hai a che fare e se sia o meno il caso di proseguire la frequentazione, sia un pranzo di affari o un incontro passibile di avviare una relazione affettiva o anche un pranzo per stringere amicizia. Noi Italiani veniamo spesso presi in giro perché tutte le cose importanti della vita le viviamo a tavola: pranzi e cene per festeggiare, per conoscersi, per stringere affari. Beh abbiamo ragione noi e questa abitudine si va diffondendo sempre più nel mondo. La tavola è un buon esame per le persone che conosciamo poco. Spesso si tratta di esami senza riparazione.