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Ritardi nei lavori a Porta Maggiore: il ritorno completo dei tram di Roma slitta al 20 gennaio

Gli utenti del tram a Roma dovranno attendere ancora qualche mese, perché i lavori di adeguamento al deposito di Porta Maggiore, stanno subendo dei ritardi

Tram 14, linea Termini-Togliatti

Tram 14, linea Termini-Togliatti

I lavori di adeguamento del deposito tramviario di Porta Maggiore proseguiranno fino al 20 gennaio, posticipando il ripristino di alcune linee. Dal 2 dicembre torneranno attive solo le linee 2, 3 e 8 sull’intera tratta, mentre le linee 5, 14 e 19 dovranno attendere ancora. Lo ha anticipato l’assessore alla mobilità Eugenio Patané sui social, sorprendendo gli utenti e, a quanto sembra, anche l’Atac.

Ecco il dettaglio del programma delle chiusure e le sostituzione previste

Per gli utenti del tram a Roma, il ritorno alla normalità dovrà attendere ancora qualche mese, perché i lavori di adeguamento al deposito di Porta Maggiore, nodo centrale per la rete tramviaria cittadina, stanno subendo dei ritardi.

È notizia recente che la riapertura completa delle linee tramviarie non avverrà prima del 20 gennaio, l’annuncio è stato dato informalmente dall’assessore alla mobilità Eugenio Patané in risposta ad alcuni commenti sui social, preannunciando un “leggero slittamento” rispetto alla data prevista del 2 dicembre.

La notizia ha subito acceso il dibattito tra i romani, perché se da una parte i lavori di Porta Maggiore sono l’anello più importante del progetto di ammodernamento necessario per garantire sicurezza e funzionalità alla rete tramviaria, dall’altra le prolungate chiusure e i continui disagi stanno mettendo alla prova la pazienza di chi utilizza quotidianamente i tram per muoversi in città.

Programma delle modifiche al servizio fino a gennaio

Secondo quanto riportato dall’assessore Patané, la nuova pianificazione prevede una ripresa parziale del servizio tramviario a partire dal 2 dicembre, quando le linee 2, 3 e 8 torneranno a operare sull’intera tratta, ma le linee 5, 14 e 19 rimarranno sospese fino al 20 gennaio 2025, quando, salvo ulteriori ritardi, è previsto il ripristino completo del servizio su tutta la rete.

Nel dettaglio, ecco il programma aggiornato delle chiusure e delle variazioni per ogni linea tramviaria fino a gennaio 2025:

  • Fino al 1° dicembre:
    • Linea 2: sospesa e interamente sostituita da bus.
    • Linea 3: parzialmente sospesa, con bus tra Porta Maggiore e Trastevere e tram 3_19 tra Porta Maggiore e Valle Giulia.
    • Linea 5: sospesa e interamente sostituita da bus.
    • Linea 8: sospesa e interamente sostituita da bus.
    • Linea 14: sospesa e interamente sostituita da bus.
    • Linea 19: parzialmente sospesa, con il bus 19NAV tra Risorgimento e Valle Giulia e tram 3_19 tra Porta Maggiore e Valle Giulia. Tra Porta Maggiore e Bresadola sarà attivo un bus sostitutivo della linea 14, mentre tra Bresadola e Gerani opererà il bus della linea 519.
  • Dal 2 dicembre al 19 gennaio:
    • Linea 2: attiva sull’intera linea.
    • Linea 3: attiva sull’intera linea.
    • Linea 5: sospesa e interamente sostituita da bus.
    • Linea 8: attiva sull’intera linea.
    • Linea 14: sospesa e interamente sostituita da bus.
    • Linea 19: parzialmente attiva, con il bus 19NAV tra Risorgimento e Valle Giulia e il tram 3 tra Valle Giulia e Porta Maggiore. Tra Porta Maggiore e Bresadola e tra Bresadola e Gerani resteranno attivi, rispettivamente, i bus sostitutivi delle linee 14 e 519.
  • Dal 20 gennaio:
    Secondo i piani, tutte le linee tramviarie dovrebbero riprendere il servizio regolare, riportando finalmente il trasporto pubblico su rotaie alla piena operatività.

La situazione attuale e l’importanza della rete tramviaria

La rete tramviaria di Roma è e dovrà essere sempre più in futuro una valida alternativa per alleggerire il traffico automobilistico, migliorare la qualità degli spostamenti dei romani e, non ultimo, migliorare la qualità dell’aria.

Tuttavia, i lavori di manutenzione, che ormai durano da due anni, e le sospensioni delle linee stanno creando una sfida quotidiana per chi si muove con i mezzi pubblici, specialmente nelle zone centrali e nelle aree servite dal tram 19 e dalle linee che attraversano Porta Maggiore.

La comunicazione diretta dell’assessore Patané evidenzia la volontà dell’amministrazione di mantenere informata la cittadinanza, ma lascia anche emergere una gestione della comunicazione interna ancora da migliorare, dato che l’annuncio è stato dato tramite social network anziché tramite canali ufficiali.

Metro C: Roma si prepara al Giubileo con un trasporto a pieno regime

La metro C di Roma si appresta a potenziare il servizio in vista del Giubileo 2025 e per tutto il 2026, con un incremento significativo di treni in linea. L’obiettivo è rispondere alla domanda dei pellegrini e dei cittadini, l’assessorato ai Trasporti ha assicurato che 13 convogli saranno attivi. Tuttavia, il piano solleva alcune questioni, come la sostenibilità di un servizio senza treni di riserva e il rischio di guasti improvvisi.

Roma si sta faticosamente preparando a un evento di portata internazionale come il Giubileo 2025 e tra i vari interventi previsti, l’amministrazione ha puntato anche sul potenziamento della metro C. In base a quanto emerso dall’audizione dell’assessore alla Mobilità, Eugenio Patané, dello scorso 28 ottobre, per tutto il periodo giubilare, i cittadini e i visitatori potranno contare su un servizio potenziato della metro C, con tutti i convogli attualmente disponibili in circolazione.

Frequenza potenziata: 13 treni in linea

Nel dettaglio, il piano prevede l’impiego di 13 treni per coprire il tragitto tra le fermate di Monte Compatri/Pantano e San Giovanni, aumentando così la frequenza dei passaggi, questo significa che il trasporto su questa linea, che da anni attende una maggiore stabilità, dovrebbe assicurare una maggiore regolarità per far fronte al flusso straordinario di passeggeri.

A differenza degli altri anni, in cui si registrava una frequenza media di 8,5 minuti, con 10 treni in linea, durante il Giubileo i tempi di attesa per i passeggeri potrebbero ridursi, questo permetterà di trasportare più utenti e di rispondere meglio alla domanda di mobilità, soprattutto nelle ore di punta.

Obiettivi ambiziosi, ma qualche rischio

Questa soluzione non è priva di rischi, dal momento che l’impiego di tutti i treni a disposizione, senza riserve di convogli, può rendere il sistema più vulnerabile ai guasti.

Se uno dei treni in servizio dovesse fermarsi per un malfunzionamento, la capacità della linea verrebbe inevitabilmente compromessa, mettendo a rischio la regolarità dell’intero servizio, Patané ha chiarito che, salvo piccoli interventi di manutenzione ordinaria e ricalibratura delle ruote, i convogli resteranno in linea per garantire la massima copertura.

Nonostante le revisioni recentemente concluse, questa decisione lascia perplessi molti esperti del settore e gli utenti del trasporto pubblico, che temono che l’assenza di treni di riserva possa portare a interruzioni improvvise in caso di guasti. A Roma, dove la domanda di trasporto pubblico è storicamente superiore all’offerta, una simile vulnerabilità potrebbe creare disagi, specialmente in un contesto affollato come il Giubileo.

Incremento della produzione di servizio

L’annuncio di Patané ha incluso anche un’altra notizia rilevante: l’aumento del cosiddetto “prodotto metro” per la linea C, ossia i chilometri percorsi complessivamente dai treni.

In cifre, si passerà dai 6,8 milioni di chilometri previsti per il 2024 agli 11,4 milioni nel 2026, un incremento del 67% in due anni, questo dato riflette l’impegno a far fronte alla crescente domanda di trasporto pubblico, che non deriva solo dal Giubileo ma anche da un aumento costante dell’utenza negli ultimi anni.

I treni di nuova generazione in arrivo (forse)

Per il futuro, è previsto un ulteriore potenziamento della linea, con l’arrivo di 17 treni di nuova generazione, acquistati nell’ambito del progetto di estensione della linea fino a Farnesina, questi convogli, attesi dal 2018 ma ritardati da numerose revisioni progettuali e negoziazioni di prezzo, dovrebbero entrare in funzione dal 2027.

Il costo di ciascun treno è salito nel frattempo a 17 milioni di euro, ma il Comune sembra aver trovato un accordo col costruttore per evitare ulteriori aumenti.

L’inserimento di nuovi treni renderà finalmente possibile incrementare ulteriormente la frequenza della metro C, rendendola più simile agli standard delle altre linee romane, perché ad oggi la linea C percepita come una “metropolitana leggera”, poco efficiente e meno capillare delle linee A e B.

La proposta: corse limitate fino a Giardinetti

Una proposta che potrebbe rispondere alla mancanza di treni di riserva e alla riduzione dei tempi di attesa consiste nel ripristino di un sistema di corse limitate, fino a qualche anno fa, la metro C operava con corse limitate all’area urbana di Alessandrino, riducendo la frequenza di passaggi per i passeggeri in attesa e ottimizzando i tempi.

Estendere questa limitazione fino a Giardinetti, una delle fermate di maggiore affluenza, potrebbe consentire di impiegare meglio le risorse senza penalizzare gli utenti che si spostano verso le zone più centrali di Roma.

Odissea Quotidiana seguirà da vicino gli sviluppi di questo e di altri progetti, e per conoscere gli aggiornamenti sul trasporto pubblico della città, visitate il nostro blog. Troverete notizie, approfondimenti e il calendario aggiornato delle chiusure.

A cura di Andrea Castano – Odissea Quotidiana