Ritardo vaccini anti-Covid, Sileri: “Dosi non ci sono, attendiamo l’ok agli altri vaccini”
Il viceministro alla Salute: “Al momento non si può fare di più perché i vaccini non ci sono, questo vale per tutto il mondo”
Ritardo nella campagna di somministrazione dei vaccini anti-Covid. Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Si è espresso innanzitutto sulle varianti inglese e sudafricana.
“Non dobbiamo preoccuparci. E’ chiaro che varianti ce ne sono e se ne troveranno anche altre. Quella che sta creando maggiori problemi è la variante inglese che non è più aggressiva, ma più contagiosa. Se la contagiosità è maggiore serviranno più regole per impedirne la diffusione. La cosa confortante è che sembra che i vaccini ci difendano anche da queste varianti. L’efficacia del vaccino, ma soprattutto la modernità di questo vaccino è tale che, se anche il virus dovesse modificarsi, gli scienziati saranno in grado di modificare i vaccini in tempi rapidi.
Dobbiamo però avere quanti più vaccini disponibili a livello globale, prima avremo l’ok a tutti i vaccini e prima inizierà una vaccinazione su larga parte della popolazione. Dobbiamo raggiungere l’immunità di gregge il prima possibile”.
Ritardo nella somministrazione massiva dei vaccini anti-Covid
“Si parlava di ritardi nelle vaccinazioni, ma io ho sempre pensato che dopo il 7 si sarebbero fatte 60-70mila dosi al giorno. Al momento non si può fare di più perché i vaccini non ci sono, questo vale per tutto il mondo, stiamo attendendo l’ok agli altri vaccini“. Sulla prima fase della vaccinazione.
“I primi che rischiano di infettarsi sono gli operatori sanitari, per questo si è cominciato da loro. Il virus uccide i fragili e quindi le prime dosi vanno riservate anche agli anziani negli Rsa. Poi ci sono le altre categorie: insegnanti, badanti, i familiari che accudiscono un anziano. Ma serve un cospicuo aumento delle dosi per procedere con gli altri rapidamente. Quando avremo l’ok da Astrazeneca avremo un grosso quantitativo di dosi”.
Le preoccupazioni della Fondazione Gimbe
Gimbe: vaccinato il 5% della popolazione entro marzo se non arriva il vaccino di Astrazeneca.
“Quelli della fondazione Gimbe sono timori che è giusto che ci siano- spiega Sileri- anche perché stiamo facendo i conti senza avere l’ok agli altri vaccini. Se Astrazeneca avrà un ok definitivo alla fine di gennaio tutto slitterà di un mese, altrimenti slitterà di più.
Non è un problema dell’Italia, è un problema di tutti i Paesi che aspettano quanti più vaccini possibili sicuri, efficaci e disponibili”.
Riguardo le sue critiche ad alcuni funzionari del Ministero. “Una cosa funziona quando hai senso dello Stato, missione verso il prossimo, e allora all’interno dei Ministeri ci sono delle eccellenze vere e quindi le cose funzionano, ma ci sono anche delle cose che non funzionano bene e vanno migliorate.
E’ come un orologio, può avere ingranaggi perfetti, ma se 2 ingranaggi non funzionano bene ne risente tutto l’orologio. La maratona si vince con resistenza e con una certa velocità di passo, queste sono cose che puoi garantire se hai una macchina efficiente. Da cittadino non posso dire che va tutto bene se non è così. La mia è una critica costruttiva, non voglio che venga vista in altro modo. Chi non è in grado, chi non si sente di portare avanti questa missione, chi magari è stato messo lì per raccomandazione, dovrebbe fare un passo di lato”.