Rogo TMB Salario. Raggi chiede aiuto, Zingaretti glielo assicura
Roma in ginocchio: la situazione passa da critica a insostenibile. E la sindaca fa appello alle altre città del Lazio
Smaltiva 450 tonnellate di immondizia al giorno, l’impianto di via Salaria che è andato a fuoco nelle primissime ore di oggi. L’impossibilità di continuare a utilizzarlo diventa quindi un colpo durissimo alla gestione dei rifiuti nella Capitale: un colpo che di per sé sarebbe addirittura mortale, visto che la situazione era già insoddisfacente. E che si sarebbe fatalmente aggravata nel periodo delle festività natalizie, quando i volumi si fanno ancora più cospicui.
Il termine emergenza, questa volta, è del tutto giustificato. Le alternative vanno trovate subito e sia al Campidoglio, sia alla Regione Lazio, lo sanno benissimo. Virginia Raggi era stata molto esplicita già in mattinata, mentre si stava recando sul luogo dell’incendio: “Voglio lanciare un appello a tutte le città del Lazio e alle altre regioni affinché collaborino in questo momento, soprattutto alla vigilia di Natale, per risolvere temporaneamente e nel minor tempo possibile questa situazione”. Una richiesta che ha ribadito nel corso della successiva conferenza stampa: “Continuiamo a fare un appello a tutte le città del Lazio per supportare Ama in questo momento e finché sarà necessario, per evitare criticità ai cittadini romani”.
La risposta di Nicola Zingaretti non si è fatta attendere: “Stiamo lavorando affinché già in serata e alla vigilia del picco natalizio di produzione di rifiuti si sia in grado di risolvere il problema. Comunque il Lazio farà di tutto per aiutare la Capitale. In collaborazione con l'amministrazione comunale stiamo ascoltando tutti, si tratta di ricollocare un quantitativo molto importante di materiale. Siamo già attivi con le altre regioni e l'impiantistica regionale. Il Lazio aiuterà la Capitale”.
Buona volontà a parte, non c’è dubbio che si vada verso una lunga fase di grande difficoltà. Anche perché le questioni logistiche, già complicatissime di loro, potrebbero intrecciarsi alle ostilità (per non dire alle faide) politiche.