Roma, 15 mila telecamere con intelligenza artificiale: ecco il Grande Fratello
Il nuovo sistema permetterà un monitoraggio in tempo reale, con allarmi immediati quando necessario, ma si fa strada il tema della privacy
Prende sempre più forma il progetto che prevede l’installazione di 15mila telecamere a Roma, coordinate da un sistema di intelligenza artificiale. Questo piano, pensato anche in vista del Giubileo e delle correlate esigenze di sicurezza, è destinato a trasformare la Capitale in un modello per le altre città, almeno secondo le fonti del Campidoglio.
La vera novità non risiede tanto nel numero di telecamere quanto nell’integrazione dell’intelligenza artificiale: mentre oggi i filmati richiedono che qualcuno li esamini per essere utili, spesso solo dopo che un evento si è già verificato, il nuovo sistema permetterà un monitoraggio in tempo reale, con allarmi immediati quando necessario.
Sorveglianza, qualità dell’aria e rifiuti
Oltre alla videosorveglianza, saranno installati sensori per monitorare la qualità dell’aria, utili ad esempio in caso di incendi. Il nuovo sistema, inoltre, potrebbe migliorare il contrasto all’abbandono dei rifiuti. Tuttavia, non tutte le 15mila telecamere saranno nuove: come ha spiegato al Sole 24 Ore Francesco Greco, delegato del Campidoglio alla Sicurezza, saranno integrate le 2.500 telecamere già esistenti del Comune, quelle delle soprintendenze, le circa 5mila di Atac e altre migliaia provenienti da diversi progetti.
Uno degli obiettivi principali è quello di rendere omogeneo il sistema, superando le attuali difficoltà dovute alla mancanza di integrazione tra i vari enti. Il progetto dovrebbe iniziare a funzionare a partire da ottobre nel Centro, estendendosi verso San Pietro entro dicembre, in coincidenza con l’inizio del Giubileo. Le telecamere saranno collocate in luoghi strategici come le stazioni ferroviarie, la metropolitana (soprattutto la linea A) e le quattro basiliche giubilari.
Il dilemma tra sicurezza e privacy
Un altro aspetto rilevante è la tutela della privacy. L’Unione Europea ha imposto forti restrizioni sull’uso del riconoscimento facciale, e fino al 2025, è in vigore una moratoria sull’installazione di sistemi di videosorveglianza con riconoscimento facciale nei luoghi pubblici, come ricordato dal garante della Privacy. Questa attenzione alla privacy è stata ribadita anche dal Comune, che afferma di aver condotto tutte le valutazioni necessarie per evitare che Roma diventi un “Grande Fratello”.