Roma 2024, da commissione Campidoglio via libera al referendum
La commissione del Campidoglio ha dichiarato ammissibile il quesito sulla candidatura olimpica della Capitale proposto dai radicali; entro un mese potrà partire la raccolta firme
Via libera al referendum popolare su Roma 2024 proposto dai Radicali. La commissione del Campidoglio per i referendum di Roma Capitale ha infatti dichiarato ammissibile il quesito sulla candidatura olimpica: entro un mese potrà dunque partire la raccolta firme. L'obiettivo è raggiungere in tre mesi almeno 28683 sottoscrizioni, pari all'1% della popolazione residente.
Lo ha annunciato in diretta su Facebook il segretario di Radicali Italiani, Riccardo Magi, promotore del referendum e capolista a Roma della lista Radicali. "Dedichiamo questa prima vittoria della nostra campagna referendaria a Malagò e Montezemolo, che avevano sostenuto, anche nel questionario inviato al Cio che un referendum comunale sulla candidatura olimpica non fosse possibile, e la dedichiamo anche a tutti quei politici, di destra e di sinistra, secondo i quali la decisione era ormai presa e quindi non c''erano più i tempi per far esprimere i romani".
Il referendum, ha aggiunto, "è lo strumento migliore per aprire un dibattito pubblico e trasparente su costi e benefici di questa impresa e sapere se i romani credono che il progetto del Coni sia un'occasione per migliorare la qualità della vita a Roma oppure no. Meloni, Bertolaso e Marchini – continua Magi – sono ''fan'' di Malagò e Montezemolo e quindi contro il referendum.
I Cinque stelle dicono che il referendum lo fanno solo se vincono le elezioni. Fassina è a favore del referendum, però è sostenuto da un partito che in consiglio comunale ha votato compatto a favore delle olimpiadi respingendo la nostra richiesta di consultare i romani. E poi c'è Giachetti, che è convinto, con Renzi, del progetto di candidatura olimpica, ma non si oppone al referendum e vuole anche trasformare Roma nella Capitale della partecipazione".
Per Magi "il referendum sulle olimpiadi è un ottimo banco di prova, poiché si tratta di una questione cruciale visto che ci sono in ballo investimenti per miliardi. Su cosa, se non su questo, bisogna far partecipare i cittadini? Ora c'è solo un modo per essere sicuri che il referendum si faccia: raccogliere le firme di 30mila romani. Noi, come radicali, abbiamo conquistato questa opportunità. Ora è tutto nelle mani dei cittadini", ha concluso il segretario del partito radicale.