Roma, a dieci anni trascinato da baby gang mentre gioca “è sotto shock”
E’ accaduto tutto in pochi secondi… Mio figlio è ancora sotto shock, non riesce a riprendersi e non riesce a raccontare
Sembrava un normale pomeriggio di giochi in piazza a Centocelle, tranne che per l’episodio incredibile di un bambino di appena dieci anni aggredito e trascinato fin dentro i corridoi della metropolitana da una baby gang nota in zona.
Il gruppetto di amici era in piazza che giocava a nascondino, nel pomeriggio di domenica, quando il piccolo di dieci anni si è sentito tirare per il cappuccio e trascinare con violenza per le scale della metropolitana vicina.
In piazza anche la mamma del piccolo e altri genitori che però non hanno visto l’aggressione, a rendersi conto del pericolo sua sorella, di appena due anni più grande e che ha seguito il gruppo fin dentro i corridoi della stazione.
Lì ha visto suo fratello accerchiato dal gruppo di ragazzini nigeriani, che piangeva. Le sue urla di allarme hanno allertato le persone riuscendo a mettere in fuga i bulli e mettendo in salvo suo fratello.
“Genitori state attenti” le parole del papà della vittima
“E’ sotto shock, non si riprende”, racconta il padre a Il Messaggero “Intorno alle 17 questi ragazzi hanno accerchiato mio figlio all’entrata della metro e lo hanno strattonato con l’intenzione di picchiarlo. Per puro caso mia figlia qualche minuto prima li ha fotografati perché avevano un fare sospetto. Se qualcuno ha più informazioni mi scriva in privato, poiché sporgerò denuncia“.
“Genitori state attenti – ha aggiunto il papà della piccola vittima in un post sui social, – mio figlio stava giocando con la sorella e gli amichetti, in piazza c’erano la mamma e i genitori di altri bambini. Eppure quei teppisti non hanno avuto alcuna esitazione, appena si è allontanato dagli amici è scattata l’aggressione. Non so se volevano derubare il mio bambino del cellulare o bullizzarlo e picchiarlo“.
“E’ accaduto tutto in pochi secondi… Mio figlio è ancora sotto shock, non riesce a riprendersi e non riesce a raccontare i dettagli dell’aggressione”.
“Quei ragazzini – racconta ancora – erano stati già notati nella zona, tra la piazza e la stazione. Ho avvertito i genitori degli amici dei miei figli che spesso si ritrovano lì per giocare, ma la paura è tanta”, conclude.
*Foto di archivio