Roma accoglie Maradona e dimentica il debito del Pibe de Oro
M5S Roma all’attacco: “Perplessità circa l’accoglienza, con tanto di scorta assegnata”
Maradona, El Pibe de Oro, torna a Roma per scendere di nuovo in campo. Il terreno di gioco è lo stadio Olimpico, per la partita interreligiosa per la Pace, ispirata da Papa Francesco. Un evento umanitario che ha riunito nella Capitale i più grandi campioni di ieri e di oggi. “Possa l'incontro di questa sera ravvivare la consapevolezza dell'impegno perché lo sport sia un apporto alla pacifica convivenza, evitando ogni discriminazione sulla basse della razza, della cultura e della religione. Discriminare può essere sinonimo di disprezzare, con questa partita oggi direte no a ogni discriminazione” – aveva detto Bergoglio a poche ore dal calcio d’inizio.
Si è trattato quindi di un’iniziativa nobile e lodevole, che ha riscosso un grande successo e che ha voluto lanciare un messaggio positivo. La presenza in campo di alcuni personaggi, però, ha suscitato polemiche. Polemiche che non sono indirizzate alla partita per la Pace, ma ad un particolare del tutto diverso: “La portavoce in Parlamento Carla Ruocco (vicepresidente della Commissione VI Commissione – Finanze) e il gruppo capitolino M5S esprimono perplessità circa l'accoglienza, con tanto di scorta assegnata, che la città di Roma ha riservato a Diego Armando Maradona che, secondo le autorità competenti, deve ancora alcune decine di milioni di euro ai cittadini italiani. Un cittadino ‘normale’, per cifre molto inferiori, non sarebbe certo accolto in questa maniera dalla Forze dell'Ordine” – commentava ieri il gruppo capitolino a 5 Stelle, composto dai 4 consiglieri Daniele Frongia, Marcello De Vito, Enrico Stefàno e Virginia Raggi.
“Equitalia – aggiungevano – ha infatti ricordato che il primo agosto 2014 la terza sezione della Commissione Tributaria Regionale di Napoli, con la sentenza n. 7545/3/2014, ha rigettato anche in secondo grado le domande proposte dai legali di Diego Armando Maradona per ottenere la cancellazione del debito tributario nei confronti dello Stato italiano. La sentenza conferma la decisione della Commissione Tributaria Provinciale di Napoli, che già nel 2013 aveva a sua volta rigettato il ricorso proposto da Maradona (sentenza n 321/17/2013). La circostanza per cui Maradona sia stato uno dei giocatori più forti di sempre, non può costituire i presupposto per legittimare comportamenti ed atti contrari alla legge, che si sono tradotti in un danno per il nostro Stato di decine di milioni” – concludevano.
Affermazioni, queste, che non sono passate inosservate, e la partita sembra spostarsi su un altro campo. “L'avvocato di Diego Armando Maradona ha annunciato querela contro Marcello De Vito Portavoce, me, Enrico Stefàno e Virginia Raggi per aver detto che il suo assistito deve ancora decine di milioni di euro allo Stato italiano” – ha scritto poco fa sul suo profilo Facebook il consigliere capitolino a 5 Stelle Daniele Frongia, riportando ancora una volta le sentenze che confermano quanto il gruppo capitolino del Movimento 5 Stelle sostiene.