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Roma, altro ostacolo per il nuovo stadio: l’appello dei residenti alla Procura per salvare un terreno a Pietralata

Chiesto il sequestro dell’area: “È un ecosistema, non un cantiere”. Comune e Campidoglio dovranno effettuare accertamenti

Tifosi della Roma nello stadio

Tifosi della Roma, stadio Olimpico

Il progetto per il nuovo stadio della Roma continua a sollevare discussioni e polemiche, soprattutto per la scelta dell’area destinata alla costruzione, nel cuore del quartiere Pietralata. Stavolta, ad accendere i riflettori sul tema sono stati i residenti, rappresentati dal Comitato Monti Pietralata, che si sono rivolti direttamente alla Procura chiedendo il sequestro di un terreno situato tra via dei Monti Tiburtini, via degli Aromi e via dei Monti di Pietralata.

Stadio Roma, il terreno in questione sarebbe un ecosistema boschivo

Secondo una consulenza tecnica firmata da Corrado Falcetta, presidente dell’Ordine degli agronomi del Lazio, quell’appezzamento non sarebbe affatto un terreno abbandonato o privo di valore ambientale. Al contrario, verrebbe identificato come un habitat naturale con caratteristiche tipiche di un ecosistema boschivo, dotato di capacità di rigenerazione spontanea e meritevole di tutela. Una definizione che, se confermata, potrebbe complicare non poco i piani di urbanizzazione dell’area.

Il caso è ora all’attenzione della magistratura. Il pubblico ministero Stefano Pizza ha aperto un fascicolo per verificare la regolarità dell’iter amministrativo che accompagna il progetto. Al momento non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati, ma l’obiettivo è analizzare eventuali anomalie nei procedimenti comunali e nelle autorizzazioni legate alla realizzazione dello stadio.

Nel frattempo, la questione più urgente è stabilire se l’area sia davvero da considerare boschiva. Per farlo, è stato incaricato Flavio Pezzoli, attuale vicepresidente dell’Ordine degli agronomi. Una nomina che non ha convinto tutti. Alcuni cittadini hanno espresso riserve, sottolineando i legami professionali di Pezzoli con il CAR, il Centro Agroalimentare di Roma, ente partecipato dal Comune. Un possibile conflitto di interessi che, secondo il comitato, potrebbe influenzare la valutazione.

Accertamenti in corso sul terreno, le misure di Comune e Campidoglio

Anche il Comune di Roma ha deciso di muoversi con cautela, avviando una propria verifica tecnica affidata a esperti del settore agricolo e ambientale. Il Campidoglio ha infatti rilevato un passaggio significativo all’interno della documentazione di progetto, dove l’area in questione viene descritta come “potenzialmente boschiva”.

Questa ambiguità ha spinto l’amministrazione a procedere con una serie di analisi indipendenti per chiarire una volta per tutte la natura del terreno. Se confermata la classificazione di area protetta, potrebbero scattare vincoli ambientali che inciderebbero profondamente sull’iter del progetto, rallentandolo o addirittura imponendo una revisione dell’intero piano urbanistico.