Roma, Ama: con discariche chiuse, 1600 ton/giorno rifiuti rimarranno su strade
La Mad sarebbe pronta a riaprire le discariche anche da sabato 8 febbraio, avrebbe assicurato la società all’agenzia Dire
Milleseicento tonnellate al giorno di rifiuti resteranno sulle strade di Roma se domani la Mad non riaprirà le discariche di Roccasecca e Civitavecchia. L'allarme arriva direttamente da Ama, contattata dall'agenzia Dire. I due (dei tre totali nel Lazio) impianti di smaltimento della Mad di Valter Lozza da mercoledì hanno chiuso i cancelli per un tipo di rifiuto derivante dal trattamento nei tmb (quello contrassegnato dal codice 191212 dell'elenco europeo dei rifiuti e consistente in uno scarto del processo di trattamento) perché potrebbe nascondere un rifiuto pericoloso (per questo quel codice è definito 'a specchio') e, dopo avere ricevuto un'ispezione dei carabinieri forestali mercoledì ed essendo in attesa di una sentenza del Tribunale di Frosinone su un'inchiesta relativa all'interramento dell'immondizia nell'invaso di Roccasecca, sta aspettando la pubblicazione delle linee guida del ministero dell'Ambiente sulla classificazione dei rifiuti per capire se e in che modo potrà continuare a smaltire quelli con codice 191212.
Il blocco ha avuto un'immediata ripercussione su tanti impianti intermedi di trattamento meccanico biologico e di trattamento meccanico del Lazio che non potendo più inviare a smaltimento nelle discariche di Mad una parte consistente (almeno il 30%) dei loro rifiuti trattati, hanno smesso di accettare carichi in ingresso.
A pagarne le conseguenze più di tutti è Ama che, non potendo piuù contare sul "supporto" dei due tmb di E. Giovi a Malagrotta (dove mandava a trattamento 1.250 tonnellate al giorno), sui tritovagliatori di Ecosystem e Csa e vedendo annullata la possibilità di mandare a trattamento in Abruzzo (nel tmb di Aciam ad Avezzano) una parte del proprio rifiuto raccolto (perché gli scarti din quel processo sarebbero dovuti finire nelle discariche di Roccasecca e Civitavecchia), si trova nell'impossibilità di raccogliere circa 1600 tonnellate al giorno su una produzione quotidiana di indifferenziato pari a circa 2.800 tonnellate.
Le altre 1.200 continueranno ad essere raccolte perché da una parte il tmb Ama di Rocca Cencia sta lavorando (seppur a mezzo servizio per effetto della manutenzione straordinaria in corso) 350 tonnellate al giorno, altre 200 stanno andando al tmb di Ecologia Viterbo che smaltisce i suoi scarti nella adiacente discarica, 150 a Saf (che non produce nei suoi scarti il codice 191212), altrettante nell'altro tmb abruzzese di Deco (che non 'restituisce' gli scarti ad Ama) e 300 al tritovagliatore di Porcarelli.
La municipalizzata ha garantito l'intero turno di raccolta finendo di riempire la fossa del suo tmb ma ora lo spazio è esaurito, come pure lo stoccaggio nei due impianti di E. Giovi, che infatti da ieri hanno chiuso i cancelli all'azienda capitolina. Insomma, non ci sarà da sorprendersi se la citta' tornerà a riempirsi di rifiuti.
Anche perché le risposte che attende Mad dal ministero non arriveranno prima di martedì, quando da via Cristoforo Colombo sforneranno le attese linee guida. La Regione Lazio, che ha avuto un'interlocuzione col dicastero guidato da Sergio Costa, lo ha comunicato all'azienda attraverso una lettera nella quale, operando una moral suasion, ha chiesto di riaprire le discariche già da lunedì. Se cosi' fosse, Ama proverebbe a chiedere uno sforzo a E.Giovi per accogliere una parte di rifiuti raccolti ma comunque, nell'immediato, oltre un migliaio di tonnellate di immondizia resterebbero in strada.
La Mad pronta a riaprire le discariche
La Mad è pronta a riaprire i cancelli delle sue discariche a Civitavecchia e Roccasecca (due delle tre del Lazio) gia' da domani. Il rischio emergenza rifiuti a Roma sembra scongiurato. La Regione Lazio, secondo quanto apprende l'agenzia Dire, ha da poco inviato una comunicazione all'azienda che sarebbe in grado di superare l'ostacolo legato all'accettazione e allo smaltimento di una particolare tipologia di rifiuti in uscita dai tmb e dai tm del Lazio (lo scarto del trattamento contrassegnato dal codice 191212 che pesa per il 30% del flusso in uscita) che queste due discariche da mercoledì non accettavano più perché, senza le opportune caratterizzazioni, rischiano di nascondere al loro interno materiali pericolosi che in quegli impianti non possono essere smaltiti.
Nella missiva, inviata sia a Mad che a tutti gli impianti di trattamento regionali, gli uffici dell'area Rifiuti da una parte hanno rassicurato sul fatto che al massimo martedì arriveranno le linee guida del ministero dell'Ambiente e dall'altra hanno comunicato che ieri sera Arpa Lazio ha emanato una circolare contenente delle specifiche sulla caratterizzazione dei rifiuti in uscita dagli impianti di trattamento finalizzata a una più semplice e chiara gestione del rifiuto da inviare a smaltimento.
Sulla scorta di queste 'rassicurazioni', la Regione ha quindi invitato Mad a riaprire le sue discariche, la cui chiusura (da ieri) sta mandando in tilt (bloccandolo) il ciclo dei rifiuti non solo della Capitale ma anche della sua provincia. La società sembra intenzionata a raccogliere l'invito, come ha spiegato Valter Lozza, proprietario della Mad, all'agenzia Dire: "Pensiamo ci siano le condizioni per riaprire e se i conferitori (le aziende che gestiscono i tmb/tm, ndr) ci mandano la documentazione siamo pronti a farlo anche da domani". (Mtr/ Dire)