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Roma, arrivano nuovi bus e nuovi gestori: cosa cambia davvero per chi prende l’autobus

Atac si affida ai privati per migliorare il servizio, soprattutto in zone difficili da coprire in modo efficiente e in periodi straordinari come il Giubileo

Atac mezzo a metano

Dal 1° aprile scorso è cominciata una nuova fase per il trasporto pubblico a Roma. Ma non si tratta solo di numeri, bandi e contratti. A cambiare, in modo molto concreto, è la vita quotidiana di chi ogni mattina sale su un autobus per andare al lavoro, accompagnare i figli a scuola o semplicemente attraversare la città.

Questa volta la novità arriva dall’ingresso di nuove aziende private nella gestione di alcune linee Atac, soprattutto in periferia e in vista del Giubileo del 2025. Detto così può sembrare una faccenda lontana, tecnica. Ma dietro c’è qualcosa che tocca da vicino chi aspetta un bus che non arriva, o che sale su mezzi troppo affollati, vecchi, o senza aria condizionata in estate.

Le nuove aziende, i quartieri coinvolti, gli autobus in più

A partire dal 1° aprile scorso, due nuove aziende – Miccolis e Cilia Italia – hanno iniziato a gestire alcune linee nella zona nord-ovest della città: La Storta, Ottavia, Torrevecchia, Montespaccato. Parliamo delle linee 021, 246, 246P e 669, che finora erano seguite da Autoservizi Riccitelli.

Queste due aziende lavoreranno insieme, in una forma di collaborazione operativa chiamata “raggruppamento temporaneo d’impresa”. In pratica, si spartiranno mezzi e turni per offrire un servizio coordinato. Il contratto è valido fino al 2029, ma fino alla fine del 2025 ci sarà una fase di transizione, con i primi bus già in servizio: 14 Mercedes Citaro Mild Hybrid (modello 2019) e 4 Isuzu di ultima generazione, di cui due arrivati proprio quest’anno.

Dal 2026, arriveranno 23 nuovi bus ibridi Mercedes, tutti freschi di fabbrica. Intanto, sono stati assunti 46 nuovi autisti, e c’è un’attenzione dichiarata all’inserimento di più donne alla guida, cosa che in un settore ancora molto maschile è un segnale positivo, anche sul fronte della sicurezza.

Giubileo 2025: più mezzi, più linee, più gente da trasportare

La seconda novità – collegata ma distinta – riguarda l’organizzazione dei trasporti in vista del Giubileo. Milioni di pellegrini sono attesi a Roma nel 2025, e per gestire l’ondata di spostamenti, Atac ha avviato un subaffidamento speciale di alcune linee.

Curiosamente, Autoservizi Riccitelli, che ha lasciato le quattro linee nord-ovest a Miccolis/Cilia, ha ricevuto in cambio sei nuove linee: 33, 351, 435, 46B, 515 e 980. Si tratta di tratte strategiche, molte delle quali vicine al centro o in zone semiperiferiche, pensate per assorbire l’aumento della domanda nei mesi “caldi” del Giubileo. Questo servizio durerà fino al 6 gennaio 2026, coprendo l’intero periodo dell’Anno Santo.

Riccitelli continuerà inoltre a gestire il servizio sperimentale ClicBus a Massimina, almeno fino alla fine di aprile.

Nel frattempo, anche Autoservizi Troiani ha preso in carico otto linee (tra cui le frequentatissime 500 e 551), con contratto fino al 2029. Quattro linee – 75, 77, 313 e 319 – avranno una durata più breve, limitata al periodo giubilare.

Perché Atac affida linee a privati?

È una domanda legittima. E la risposta non è semplice. La motivazione ufficiale è migliorare il servizio, soprattutto in zone difficili da coprire in modo efficiente e in periodi straordinari come il Giubileo. Ma c’è anche un fattore pratico: una delle aziende vincitrici della gara, Trotta Bus Services, è stata esclusa per inadempienze nei primi giorni. A quel punto Atac ha dovuto riassegnare in fretta le linee disponibili agli altri concorrenti, cercando di restare nei limiti legali sui subaffidamenti.

Più bus in circolazione… ma basteranno?

Tra Miccolis, Cilia, Riccitelli e Troiani, oltre 60 autobus in più gireranno per Roma. Non tutti saranno nuovi fiammanti, ma molti sono mezzi recenti, ecologici, ibridi, con aria condizionata e standard migliori rispetto ai rottami che ancora oggi circolano su molte tratte.

Nel caso di Riccitelli, ad esempio, si parla di 1,68 milioni di vetture-chilometro garantiti: un numero tecnico, ma importante, perché consente ad Atac di “liberare” risorse su altre tratte più congestionate, migliorando – almeno in teoria – la frequenza e la regolarità dove serve di più.

E per i passeggeri, che cosa cambia?

Chi ogni giorno aspetta l’autobus alla fermata forse non si interessa troppo a chi gestisce la linea, o ai codici dei bandi. Quello che conta davvero è che il bus arrivi, che non sia strapieno, che non si rompa, che non salti la corsa. Questo è ciò che le persone notano. E su questo sarà giudicato tutto il progetto.

Nei prossimi mesi si capirà se l’aumento di mezzi e di personale riuscirà davvero a migliorare il servizio. Ci sarà più flessibilità nelle fasce di punta, e una maggiore attenzione alle zone periferiche. Ma la vera sfida sarà la regolarità: far passare l’autobus quando serve, e non costringere le persone ad aspettare 40 minuti sotto la pioggia o sotto il sole.

Una città che prova a rimettersi in movimento

Roma sta cambiando. Un po’ alla volta, con fatica, tra vecchi problemi e nuove soluzioni. Il Giubileo è dietro l’angolo e costringerà tutti – aziende, istituzioni, cittadini – a fare uno sforzo in più. Ma se il risultato sarà un trasporto pubblico più efficace, meno caotico e più umano, allora forse ne sarà valsa la pena.

Chi vuole restare aggiornato su queste trasformazioni, su quello che succede davvero nei quartieri, nelle rimesse, sulle linee, può seguirle anche attraverso Odissea Quotidiana: il blog che prova a raccontare la città in movimento, dal punto di vista di chi la vive ogni giorno, fermata dopo fermata.

Andrea Castano – Odissea Quotidiana