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Roma, asili e nidi chiudono per carenza di risorse: è allarme

Il settore educativo privato per i bambini è in crisi, a causa delle difficoltà nel trovare spazi conformi e degli alti costi di gestione

Bambina che gioca di spalle

La situazione degli asili nido a Roma è allarmante: 13 strutture private, ospitanti oltre 420 bambini (pari al 5% dei posti disponibili nel settore privato della Capitale) e 140 dipendenti, hanno già chiuso.

Anche cinque scuole dell’infanzia, con oltre 120 bambini, hanno chiuso i battenti. L’Aninsei (Associazione nazionale istituti non statali di educazione e di istruzione), aderente a Confindustria, lancia l’allarme, indicando che molte altre strutture rischiano di chiudere il prossimo anno scolastico per mancanza di spazi e risorse.

Il settore educativo privato per i bambini da 0 a 6 anni è in crisi, a causa delle difficoltà nel trovare spazi conformi alle norme e degli alti costi di gestione.

370 le strutture nido private autorizzate

Nonostante sia diventato più facile trovare posti nelle strutture pubbliche grazie agli sforzi del Campidoglio e al calo demografico, l’offerta per le famiglie che preferiscono o necessitano delle strutture private si sta riducendo. A Roma ci sono 370 asili nido non comunali autorizzati, tra convenzionati (179), in concessione e privati, che ospitano bambini da 0 a 3 anni. Queste strutture necessitano di personale qualificato, con almeno un addetto per ogni sette bambini, il che rende i costi molto elevati: secondo Aninsei, ogni bambino a tempo pieno costa al Campidoglio circa 2.500 euro al mese.

I dati dell’associazione indicano che queste strutture ospitano 17.000 bambini fino a tre anni (di cui il 13% stranieri), garantendo anche cinquemila posti di lavoro. Secondo l’ultimo report di Altroconsumo, il costo medio della retta mensile per un nido privato a Roma è di 600 euro per il full-time, con un aumento del 12% negli ultimi due anni, e di 476 euro per il part-time. In confronto, la retta per i nidi comunali può arrivare fino a 524 euro mensili per le famiglie con Isee più alto.

Carenza di servizi e costi insostenibili

Altroconsumo evidenzia che la carenza di servizi per l’infanzia e i costi spesso insostenibili sono tra i principali ostacoli per arrestare il calo demografico e per evitare che le donne siano costrette a scegliere tra lavoro e maternità: oggi il 63% delle neomamme si trova a dover compiere questa scelta.

Gli asili nido e le scuole dell’infanzia paritarie non riescono a coprire i costi di gestione a causa degli aumenti salariali previsti dai contratti collettivi di lavoro, dei costi delle utenze e degli affitti. Aninsei sottolinea che a Roma è difficile trovare locali adatti all’uso scolastico a causa dei requisiti strutturali imposti da una normativa del 1975, non più compatibile con l’urbanistica moderna.

Oltre 8 milioni per finanziare le scuole statali

Anche le scuole statali non sono esenti da problemi. La città metropolitana di Roma spende oltre 8 milioni di euro l’anno per affittare spazi privati per le attività didattiche e le palestre delle scuole superiori. Situazioni simili si riscontrano anche nelle altre province del Lazio.

L’Aninsei del Lazio chiede alle istituzioni di destinare risorse ai nidi e alle scuole dell’infanzia e di emanare nuove norme tecniche per garantire il diritto allo studio e al lavoro, sia per gli studenti che per i lavoratori del settore scolastico e le famiglie che utilizzano questi servizi.