Roma, bilancio 2015. Commissione approva nuove esenzioni Irpef
Aumentata esenzione Irpef fino alla soglia dei 12mila euro di reddito
“Oggi grazie al lavoro notturno della Giunta, alla riduzione della Tari annunciata ieri aggiungiamo altri 9,3 milioni che mettiamo nelle tasche dei cittadini romani più deboli: l’anno scorso avevamo tolto l’addizionale Irpef per i cittadini che avevano un reddito imponibile fino a 10mila (soglia attuale stabilita lo scorso luglio, ndr), oggi alziamo l’esenzione Irpef fino a 12mila euro. Si passa quindi da 530mila a 613mila romani esentati, ovvero 83mila cittadini in più che a Roma avranno un beneficio fiscale da questo nostro bilancio”. Questo l’annuncio del sindaco di Roma Ignazio Marino lo scorso 12 marzo, in una conferenza stampa al Campidoglio sulla manovra di bilancio 2015, in discussione in seno all’Assemblea capitolina. “Eliminiamo l’addizionale Irpef per tutti i romani che hanno un reddito inferiore a 12mila euro”, chiosava il primo cittadino.
Alle dichiarazioni di Marino, fa seguito l’intenzione della Commissione Bilancio che ha approvato la proposta di delibera avente ad oggetto l’esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef fino alla soglia dei 12mila euro. Saranno quindi oltre 600mila i contribuenti romani, pari circa al 30% del totale, a essere esentati dal pagamento
La delibera proposta includerà nella fascia degli esentati, oltre ai pensionati sociali, anche le fasce meno retribuite del precariato. “Con la seduta di oggi concludiamo i lavori di approvazione delle delibere propedeutiche al bilancio”, fa sapere il presidente della commissione bilancio, Alfredo Ferrari, che si dice soddisfatto per l'ulteriore ampliamento della fascia di esenzione dall'addizionale Irpef che “permetterà un risparmio, nelle tasche dei cittadini, di 112 euro annuali a famiglia”.
Nel frattempo, il capogruppo M5S Roma Marcello De Vito ha annunciato che sarà presentato anche un emendamento alla delibera “per l'eliminazione dello 0,4% dell'addizionale Irpef destinato alla gestione commissariale, corrispondente a circa 200 milioni di euro”, dal momento che – riferisce OmniRoma riportando le dichiarazioni di De Vito – “non sappiamo come quella parte di soldi versati dai contribuenti vengono spesi. Abbiamo fatto una serie di rischieste di accesso agli atti, accesso che ci è stato sempre negato. Finché non sapremo come quei soldi vengono spesi, pretendiamo di non pagarli”.