Roma. Calenda stacca il cartello “Vietato fumare” in Campidoglio: rottura col passato e attacco al “populismo 5S”
Carlo Calenda stacca il cartello del divieto di fumo in Campidoglio, messo lì dai 5 Stelle, e si veste di “Riformismo” contro il populismo 5S
Mossa simbolica
Carlo Calenda ha da subito fatto parlare di sé nel primo giorno da consigliere comunale. Il leader di Azione, infatti, durante una pausa ha staccato il divieto di fumare in un cortile del Campidoglio prima di raggiungere i suoi colleghi e accendersi una sigaretta. Un gesto tanto forte quanto simbolico, considerando che quel cartello era stato appeso durante la precedente gestione. Una discontinuità in realtà da subito richiesta rispetto a quanto fatto dalla Raggi e dai 5 Stelle.
Discontinuità col passato
Carlo Calenda ha poi risposto alla messa in circolo della notizia e alle discussioni che stavano nascendo a riguardo. In particolare, riprendendo l’articolo pubblicato da La Repubblica, su Twitter ha scritto: “Stavano tutti fumando, compresa la giornalista e l’ex assessore al personale in un’area esterna alla buvette prima fumatori e poi chiusa dai 5S. Tutti pigiati dietro enormi condizionatori per non essere beccati. Li ho fatti uscire da lì“.
Poco dopo è tornato a parlare di quanto accaduto tramite un altro tweet, riconoscendo questa volta la discontinuità con il passato e col movimento: “Diciamo che ho applicato un riformismo pragmatico contro il populismo 5S.”
Ancora una volta i social si confermano la via preferita con cui poter aizzare delle fiammette di propaganda politica e dibattito.