Roma capitale del social journalism con Whoosnap
Da un’idea di Enrico Scianaro nasce Whoosnap, l’app che che permette di inviare una foto geolocalizzata in tempo reale
Enrico Scianaro, laureato Luiss in Economia e Direzione delle Imprese, 28 anni appena compiuti, è seduto davanti al suo MacBook da stamattina. Si trova nel quartier generale di Luiss Enlabs – l’acceleratore d’impresa nato dalla joint venture tra “Enlabs” e l’Università Luiss, con l’obiettivo di “aiutare le startup a diventare aziende di successo” – e non è solo. Siamo al secondo piano della stazione Termini di Roma, in un ampio spazio luminoso, occupato da decine di tavoli bianchi. Oltre ad Enrico e il suo team, ci sono tantissimi giovani che lavorano sodo. Da questa prospettiva, insolita, si vedono almeno un centinaio di ragazzi italiani e stranieri che coltivano un sogno, a dispetto del leitmotiv sulla “fuga dei cervelli” e dei tassi occupazionali sconfortanti. E’ un ambiente che immediatamente rinfranca e Enrico è una sorta di Cicerone, che conduce alla scoperta di un mondo in fermento.
“Abbiamo molte idee e progetti di sviluppo”, spiega Enrico che si definisce uno a cui “piace restare con i piedi per terra”. Eppure, a neanche trent’anni, questo commercialista pugliese è riuscito a fare così tanta strada che più dei piedi si direbbe abbia usato delle ali. “Whoosnap” è il nome della sua “creatura”: “Si tratta di un’applicazione per dispositivi mobili e tablet che permette di inviare una richiesta di foto georeferenziata e consente di rispondere a chiunque si trovi nel luogo desiderato, in tempo reale e con grossa semplicità, ogni scatto sarà ricompensato con una moneta virtuale che può esser convertita in premi o denaro”, racconta.
“L’idea è arrivata da una mia necessità personale. Ero a casa e avevo bisogno della foto di un evento che si stava svolgendo a Roma in quel preciso momento. Non riuscendo a trovarla, né sui vari social, né sui diversi motori di ricerca, mi sono domandato: perché non creare un sistema che permetta a chiunque di richiedere una foto di un luogo o di un evento specifico anche a centinaia di km di distanza, pur non conoscendo nessuno dei presenti?”. Detto, fatto. Così Enrico ha ideato Whoosnap.
Ma “tra il dire e il fare” – recita un vecchio detto – ci si imbatte nel mare. A meno che, come è capitato a questo giovane visionario, non si hanno fortuna e merito dalla propria parte. La fortuna di esser spalleggiati da un amico come Vito Arconzo, sviluppatore e chief tecnical officer esperto. Il merito di essere selezionati dal prestigioso programma di accelerazione “Luiss Enlabs”. Da questo mix inizia il decollo di Whoosnap che, al termine del percorso di sei mesi in Enlabs, viene lanciata sul mercato. “Per ora la app è disponibile solo per dispositivi iOS, ma a giorni sarà rilasciata la versione Android”, spiegano Enrico e Vito. Il duetto ha già raggiunto diverse migliaia di downloads e utenti, accresciuto la piattaforma fotografica della community e “preso contatto con diversi investitori”. La destinazione, una volta conquistato il mercato italiano, sono gli States.
Un progetto ambizioso e un importante strumento di contrasto alla disinformazione. Whoosnap mette al centro due elementi importanti, il dovere di informarsi e il diritto di partecipare, dimostrando come entrambe le cose siano attuabili senza rinunciare al divertimento. Ognuno avrà la possibilità di essere parte attiva dell’informazione. Attraverso l’esercizio di una fotografia sempre meno edonistica e sempre più proiettata sulle questioni di interesse pubblico, Whoosnap valorizza gli utenti come “reporter per un giorno”, integrandoli nella notizia al punto da renderli protagonisti.