Roma Capitale, oggi via al piano sicurezza. Quanto ci rassicura?
Ogni tanto mi capita di riflettere su una frase del romanzo di Niccolò Ammaniti, “Io non ho paura”
"Da bambino sognavo spesso il mostri e… riuscivo a fregarli, ma anche ora da grande qualche volta mi capita di sognarli.. ma non riesco più a fregarli". Ricordo il tempo in cui, con il mio amico praticamente di fasce Giuseppe, giocavo a "fantasmi" con le luci spente e la serranda abbassata in camera sua. Era un gioco, solo un gioco… Giocavamo ad aver paura e ci piaceva da matti l'adrenalina che ne scaturiva. In questi ultimi giorni, non possiamo fare a meno di calarci nelle sensazioni dei "fantasmi" di un'infanzia con tutta probabilità comune ad ognuno di noi e nel contempo, fare i conti con i mostri purtroppo ben più reali di Ammaniti. Chissà che non sia davvero un "effetto Parigi", fatto ne è che alcuni numeri ci inducono ad una riflessione in tal senso. Sia romani che turisti, appassionati delle serate artistiche e musicali, hanno drasticamente risotto le fila in fatto di presenze. Basti pensare al dato fornito nelle ore scorse dagli organizzatori(Comune di Roma). Se l'anno scorso la partecipazione era stata registrata come cifra, nel computo delle 70mila unità, domenica pomeriggio, la quota rilevata si è ridotta sensibilmente a 25mila. Tra i luoghi coinvolti, possiamo citare tra gli altri, i Musei Capitolini, la Protomoteca in Campidoglio, il Museo Napoleonico, Villa Torlonia, L'Accademia Francese e Polo museale dell'univesità La Sapineza, l'Ara Pacis. Da questo punto di vista, si "salvano" i Mercati di Traiano e il Palazzo delle Esposizioni, lughi segnalati tra i più visitati. Allora? Che sia un effetto Parigi e non solo Parigi? Se cosi fosse, vorrebbe dire che abbiamo un gran bisogno di esorcizzare la paura, con il desiderio fortissimo di tornare alla vita di sempre e la voglia di uscire dal tunnel, grazie anche alla nostra forza, al nostro coraggio. In fondo, il sogno e la voglia di fregare i mostri non ci ha mai abbandonato del tutto e in questo, mi ritrovo bambino, proprio come quando giocavo a "fantasmi".