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Roma. Capodanno al Circo Massimo, è caos: anche Mahmood e Mara Sattei danno forfait

Le decisioni prese dopo il dietrofront del Campidoglio sulla partecipazione di Tony Effe. Musica italiana in rivolta: “No alla censura”

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Mahmood - RomaIT.it

Il concerto di Capodanno al Circo Massimo, tradizionale appuntamento della Capitale, quest’anno si trasforma in un campo di battaglia politico-culturale. La rinuncia di Mahmood alla sua partecipazione, in segno di protesta contro l’esclusione di Tony Effe, ha acceso un dibattito che si allarga oltre la sfera musicale, coinvolgendo artisti, istituzioni e l’opinione pubblica.

Perchè Tony Effe è stato escluso dal Concerto di Capodanno

Tony Effe, membro di spicco della Dark Polo Gang, era stato originariamente inserito nella line-up degli artisti che si sarebbero esibiti per celebrare l’inizio del nuovo anno. Tuttavia, la sua presenza ha suscitato forti critiche da parte di alcune esponenti del Partito Democratico, che hanno giudicato i testi delle sue canzoni “sessisti e violenti”. La pressione ha portato il Campidoglio a chiedere al rapper di fare un passo indietro, decisione che ha scatenato reazioni a catena.

Il sindaco Roberto Gualtieri ha dichiarato che la scelta è stata dettata dall’esigenza di evitare divisioni nella città. “Non stiamo parlando del diritto sacrosanto di Tony Effe di esprimersi e di fare concerti a Roma, ma dell’opportunità di utilizzare risorse pubbliche per fare di lui uno degli ospiti del concerto”, ha precisato, sottolineando l’assenza di contratti che avrebbero potuto generare penali.

Il primo colpo di scena arriva con l’annuncio su Instagram di Mahmood, artista pluripremiato e simbolo dell’inclusività musicale italiana. “Ho aspettato fino all’ultimo, sperando di leggere una notizia diversa sull’esclusione di Tony Effe. Ritengo sia una forma di censura”, ha scritto. Il cantante ha poi aggiunto che, per coerenza con i suoi valori, non parteciperà al Capodanno della Capitale. La sua posizione ha amplificato il dibattito, portando il tema della censura artistica sotto i riflettori:

“Ho aspettato fino all’ultimo poichè speravo di leggere una notizia diversa rispetto all’esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma. Ritengo sia una forma di censura per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d’arte possa essere discussa e criticata ma non deve esistere censura”.

La musica italiana non ci sta: “No alla censura”

La decisione di Mahmood ha trovato sostegno, oltre che dalla fidanzata di Tony Effe Giulia De Lellis, da parte di altri grandi nomi della musica italiana. Emma Marrone, tramite i suoi social, ha definito l’esclusione “un brutto gesto, non solo verso Tony Effe ma anche nei confronti della musica e dell’arte in generale”. Lazza, rapper di punta del panorama italiano, ha attaccato duramente il sistema, accusando il mainstream di discriminare il rap e i suoi protagonisti. “Smettetela di censurare il lavoro degli altri perché non lo ritenete tale”, ha dichiarato in un post appassionato.

Anche Giorgia e Noemi si sono schierate contro la decisione del Campidoglio. “La musica è espressione di libertà, e la censura è sempre l’inizio di un tunnel che non porta mai alla luce”, ha commentato Giorgia, unendo la sua voce al coro di protesta.

In difesa della scelta di chiedere a Tony Effe di ritirarsi, il sindaco Gualtieri ha ribadito che non si tratta di una questione di censura, ma di una valutazione di opportunità nell’utilizzo di fondi pubblici. Tuttavia, queste argomentazioni non sembrano aver placato le polemiche, che anzi si sono intensificate.

Dopo la defezione di Mahmood, è ufficiale anche quella di Mara Sattei, altra superospite invitato. Anche la cantante di Fiumicino ha scelto il proprio profilo Instagram come canale di comunicazione:

“Date le decisioni prese in merito al Capodanno di Roma, anch’io non prenderò parte all’evento. Non trovo corretto impedire a un artista di esibirsi, privandolo della sua libertà di espressione”.