Roma, caro bollette ristoranti: il 50% dei romani passerà Natale o Capodanno a casa
Secondo le ipotesi delle associazioni dei pubblici esercizi saranno molti i ristoranti chiusi nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno
Secondo le previsioni delle associazioni dei pubblici esercizi quest’anno le festività saranno all’insegna del risparmio. Infatti il 50% dei romani passerà le giornate di Natale o di Capodanno a casa con i propri familiari.
Molti ristoranti rimarranno chiusi
Molti titolari di ristoranti, ad eccezione di quelli frequentati da un target giovanile, hanno iniziato a pensare se restare aperti oppure no il giorno di Natale e quello di Santo Stefano. Chi non può contare su una clientela fidelizzata ha il rischio di doverci poi rimettere.
Infatti, un ristoratore della zona Nomentana della Capitale confida: “Il pranzo di Natale ha un costo preciso ma fare la spesa senza avere la certezza di un tutto esaurito equivale a un cattivo investimento”.
Le ipotesi della Fipe
Sergio Paolantoni, capo della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), commenta così: “Già la Confcommercio ha stimato una contrazione sugli acquisti di Natale per i regali e inevitabilmente questo si ripercuoterà anche sui pubblici esercizi ma anche su cosa comprare per i veglioni e le feste, su dove trascorrerle. Del resto, i rincari sulle materie prime hanno fatto aumentare i prezzi sia per i consumatori che per i titolari dei locali”.
Il rincaro prezzi
La colpa? Sono proprio i rincari che non stanno risparmiando nemmeno i panettoni, sia industriali che artigianali.
Paolantoni aggiunge: “il costo è aumentato del 30% e del 40% sia per le materie prime, che servono ma anche per i costi energetici legati alla loro cottura, sia che si acquisti per consumare a casa o si spenda per pranzare o cenare fuori, sarà tutto un po’ più caro”.
Inoltre, Claudio Pica della Fiepet Confesercenti ha affermato: “Nel mese di novembre abbiamo registrato un aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno speriamo che il trend resti positivo anche sotto le festività ma è difficile da credere almeno per il comparto dei consumatori romani, escludendo dunque i turisti”.
Paolantoni e Pica concordano nel riportare che vi sarà una “penalizzazione dei ristoranti più periferici a beneficio dei locali più centrali”.