Roma, CGIL: Circolare sgomberi a Prefetti da Ministero Interno è follia
“Procedere agli sgomberi senza preventivamente definire misure alternative significa abbandonare le famiglie in mezzo alla strada”
"La recente circolare ai prefetti del ministero dell'Interno che annuncia gli sgomberi dagli immobili non residenziali occupati è una follia ed è il presupposto per tensioni sociali, in una città la cui amministrazione si sta contraddistinguendo per la sua opacità di direzione. Una follia, perché procedere agli sgomberi senza preventivamente definire misure alternative significa abbandonare le famiglie in mezzo alla strada.
In un passaggio della circolare infatti si afferma che 'l'esecuzione degli sgomberi forzati può certamente determinare immediati, ma evidenti e limitati turbamenti dell'ordine pubblico'. Mai avevamo assistito a tanto cinismo, dal considerare la povertà una colpa e l'emergenza abitativa una questione di ordine pubblico". Cosi' in una nota la Cgil e il Sunia Cgil di Roma e del Lazio.
"La gestione dell'immigrazione del precedente governo l'abbiamo spesso criticata ed a volte contrastata, ma il decreto Minniti sulle occupazioni andava nella giusta direzione quando prevedeva di censire il patrimonio immobiliare pubblico e privato prima di procedere con gli sgomberi, al fine di offrire una ricollocazione a chi ne aveva diritto.
A fronte del finanziamento regionale di 200 ml per l'emergenza abitativa – prosegue la nota – abbiamo provato inutilmente a costruire con l'attuale amministrazione comunale un percorso virtuoso finalizzato ad individuare soluzioni ad un problema strutturale e non più emergenziale, coinvolgendo tutti i soggetti rappresentativi della città (sindacati, rappresentanti degli inquilini, movimenti per la casa e costruttori romani) e vanificato solo per un 'legalismo' assurdo e sbagliato da parte dell'assessorato al Patrimonio del Comune".
"Con questa soluzione il ministero regala un provvedimento ad hoc all'amministrazione della città di Roma, che si è piegata alla volontà degli interessi più forti, quegli interessi che non si manifestano mai in modo aperto e trasparente ma che condizionano e influenzano le scelte politiche e che soprattutto investono la sfera privata e mai quella collettiva.
Per rispondere al ministro sul concetto della 'proprietà sacra'- continuano Cgil e Sunia Cgil di Roma e del Lazio- gli ricordiamo che nella nostra Costituzione, che lui il 4 dicembre ha difeso, la proprietà privata, che va sicuramente tutelata, deve avere anche una funzione sociale (e a maggior ragione quella pubblica)".
"Sulle politiche abitative, invece di atti punitivi, servono risposte che esprimano soluzioni e proposte a chi tutti i giorni perde la casa per sfratto, per pignoramento, per sentenze di separazione, per perdita di lavoro, per malattia e anche per gli occupanti degli immobili riconsiderando anche il concetto di fragilità. Sia chiaro che noi ci opporremo a questo tipo di politiche, restando sempre dalla parte e a difesa degli ultimi", conclude la nota. (Dire)