Prima pagina » Cronaca » Roma, cresce la protesta contro le antenne telefoniche: comitati in mobilitazione

Roma, cresce la protesta contro le antenne telefoniche: comitati in mobilitazione

Secondo i residenti, la proliferazione delle antenne ha effetti negativi non solo sulla salute, ma anche sul valore degli immobili

Antenne telefoniche_pexels-padrinan

Antenne telefoniche_pexels-padrinan

Dopo il caso del ripetitore mascherato da camino con vista sul Colosseo, la mobilitazione contro l’installazione indiscriminata di antenne telefoniche si estende a diversi quartieri della Capitale.

Nascono i comitati anti antenne telefoniche

L’ 11 gennaio scorso, nel quartiere di San Saba, è nato il Comitato di coordinamento contro “antenna selvaggia”, che ha rapidamente raccolto adesioni da numerosi comitati cittadini, tra cui quelli di Testaccio, Giardinetti, Monteverde Nuovo e Vecchio, Celio, Monti, Castel di Leva, Laurentino, Torre Maura, Trastevere, Farnesina, Marconi, Cassia e Bagnoletto-Dragona.

La “Rete comune inquilini Ater San Saba”, promotrice dell’iniziativa, ha avviato il 19 gennaio una raccolta fondi per costituirsi in giudizio contro la compagnia di telefonia mobile francese Iliad, proprietaria di un’antenna in via Federico Zuccari 24. In questo caso, la battaglia legale coinvolge anche il Comune, accusato dall’azienda di aver annullato l’autorizzazione per l’installazione del ripetitore.

Gli effetti dell’elettrosmog e la svalutazione immobiliare

Secondo i residenti, la proliferazione delle antenne ha effetti negativi non solo sulla salute, ma anche sul valore degli immobili. A San Saba, denunciano gli abitanti, le case si stanno svalutando: l’impatto visivo delle torri radiomobili scoraggia affitti e acquisti. La contestazione principale riguarda la collocazione di una nuova antenna 5G di dieci metri accanto a un già esistente traliccio Vodafone, in una zona classificata come patrimonio dell’UNESCO. I comitati hanno lanciato anche una pagina Instagram per sensibilizzare la popolazione e coordinare le azioni di protesta.

Testaccio e Giardinetti: nuove installazioni nel mirino

A Testaccio, l’assemblea pubblica del 22 gennaio ha acceso i riflettori sull’imminente installazione di due nuove antenne 5G in via Nicola Zabaglia 11 e in via Luigi Galvani 33. La Consulta Rione XX ha promosso un incontro informativo per discutere le criticità e contrastare quella che definisce “l’installazione selvaggia di ripetitori su tutto il territorio capitolino”. Anche a Giardinetti, la popolazione si è mobilitata contro un’antenna di 34 metri tra via Francesco Salimbene e via Francesco Ierace, che è stata al centro di un consiglio straordinario del VI Municipio il 21 gennaio.

Il nodo della regolamentazione e la richiesta di nuove tutele

Uno dei punti più contestati riguarda la delibera comunale che ha eliminato i “siti sensibili” dai divieti di installazione, includendo luoghi come ospedali, scuole e asili nido. “Chiediamo la reintroduzione di aree preferenziali per tutelare i cittadini dall’inquinamento elettromagnetico e la creazione di un tavolo di lavoro congiunto tra residenti e amministrazione per garantire un uso del territorio che rispetti i diritti civili e i limiti di legge”, affermano dal Comitato de Michelis.