Roma criminale: sembra tornata la Banda della Magliana. Ancora spari e un morto a Corviale
Le città grandi come Roma sono spesso soggette a una varietà di sfide legate alla criminalità e questo è un momento delicato
Roma Capitale anche del crimine. Una serie di gravi episodi di violenza e sparatorie in una città che sembrava essere tra le più sicure in Italia. Il primo nella notte tra venerdì e sabato scorso, 13 gennaio ha riguardato la morte di un ragazzo di 14 anni, Alexandru Ivan, avvenuta a Pantano, una zona periferica della città, nel comune di Monte Compatri.
C’è un problema sicurezza a Roma
La sparatoria è avvenuta nel parcheggio della fermata della metropolitana linea C di Pantano. Secondo le indagini, l’omicidio potrebbe essere collegato a uno scontro tra bande di ragazzi. Il fratello del compagno della madre di Alexandru ha suggerito che l’omicidio potrebbe essere stato scatenato da un precedente litigio in un bar della zona di Finocchio, che ha poi portato a un appuntamento per un chiarimento, trasformatosi in un agguato. Uno dei sospettati, un uomo di 24 anni con precedenti penali, si è costituito. Le indagini continuano anche per identificare un altro individuo coinvolto nell’incidente.
Il secondo episodio, lunedì, a Corviale, un altro quartiere periferico di Roma, ha visto la morte di un uomo di 33 anni, colpito al torace, e il ferimento di un altro di 30 anni, colpito alla gamba. Questo agguato sembra essere avvenuto da un’auto in corsa.
Questi eventi hanno suscitato grande preoccupazione per la sicurezza pubblica a Roma, sollevando interrogativi sulle dinamiche criminali nella capitale italiana.
Per fornire un quadro complessivo dei delitti negli ultimi anni a Roma, possiamo considerare vari aspetti e fonti. Il Sole 24 Ore fornisce un indice della criminalità basato sul numero di denunce per 100.000 abitanti, che consente di valutare l’andamento della criminalità in diverse aree, compresa Roma.
Secondo il sito Numbeo, che si basa sulle percezioni dei visitatori, Roma presenta un indice di criminalità moderato, con un valore di 53.48 nel 2023. Si evidenzia un aumento della criminalità negli ultimi tre anni, con un livello percepito come alto (69.05). Questi dati sono basati su percezioni generali e includono vari tipi di reati, come furti, aggressioni e problemi legati alla droga.
Dal rapporto del Censis sulla sicurezza in Italia, emerge che nel 2020 c’è stata una generale riduzione dei reati denunciati a livello nazionale, con un calo del 18,9% rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, nonostante questa diminuzione, la percezione della sicurezza tra i cittadini non è migliorata. In particolare, il rapporto evidenzia un aumento delle frodi informatiche e delle preoccupazioni relative alla sicurezza cibernetica, soprattutto a seguito dell’aumento dell’uso di internet e dello smart working durante la pandemia. Ma non solo. Preoccupano sparatorie e omicidi, ormai all’ordine del giorno.
Roma 2024 come negli anni ’70 e ’80 con la Banda della Magliana
La Banda della Magliana, attiva negli anni ’70 e ’80, era nota per essere coinvolta in una varietà di attività criminali tra cui rapine, estorsioni, traffico di droga e anche per la loro connessione con il terrorismo e la mafia.
Questo gruppo criminale è diventato noto per il suo controllo quasi totale su certi aspetti della criminalità organizzata a Roma e per le sue presunte connessioni con la politica e le istituzioni.
È importante ricordare che la percezione della criminalità può essere influenzata da molti fattori, inclusi i media e le esperienze personali, e non sempre riflette accuratamente l’entità o la natura dei reati. Le città grandi come Roma sono spesso soggette a una varietà di sfide legate alla criminalità, e le autorità continuano a lavorare per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico.
La Banda della Magliana, attiva principalmente negli anni ’70 e ’80 a Roma, è stata una delle organizzazioni criminali più note e temute in Italia. Il nome “Banda della Magliana” deriva dal quartiere romano di Magliana, dove alcuni dei membri originari si erano incontrati e uniti.
Le attività criminali della Banda della Magliana
La banda è stata coinvolta in una vasta gamma di attività criminali, tra cui rapine, sequestri di persona, traffico di droga, estorsioni e omicidi. La loro influenza si estendeva non solo nel mondo del crimine organizzato, ma anche in quello della politica e delle istituzioni, creando una rete di connessioni che ha contribuito alla loro potenza e impunità per lungo tempo.
Un aspetto distintivo della Banda della Magliana era la sua capacità di operare in collaborazione con altre organizzazioni criminali, come la mafia siciliana (Cosa Nostra), la camorra napoletana e la ‘ndrangheta calabrese. Queste alleanze hanno ampliato il loro raggio d’azione e hanno contribuito a rendere la banda una delle organizzazioni criminali più potenti e temute in Italia.
La vita quotidiana a Roma in quegli anni era fortemente influenzata dalla presenza e dalle azioni della Banda della Magliana. La paura e l’intimidazione erano comuni, soprattutto nei quartieri e nelle aree dove la banda era più attiva. La loro capacità di influenzare la vita politica e sociale della città ha creato un clima di insicurezza e timore tra i cittadini.
L’ascesa della Banda della Magliana è stata accompagnata da una serie di omicidi spietati, molti dei quali sono rimasti irrisolti o circondati da mistero. Questi omicidi spesso avevano come obiettivo rivali criminali, testimoni o altre persone considerate una minaccia per le loro operazioni.
Con il passare degli anni, la Banda della Magliana ha iniziato a perdere potere, in parte a causa delle lotte interne, degli arresti e delle condanne dei suoi membri, nonché dell’attenzione crescente da parte delle forze dell’ordine e della magistratura. Tuttavia, la loro storia rimane un capitolo oscuro e influente nella storia criminale italiana.
Alcuni dei membri più noti della Banda
- Enrico De Pedis: soprannominato “Renatino”, De Pedis è stato uno dei leader carismatici della banda. La sua morte nel 1990 è stata un punto di svolta significativo per la dissoluzione della banda.
- Franco Giuseppucci: conosciuto come “er Negro”, Giuseppucci è stato uno dei fondatori della banda e ne è stato il primo capo. La sua morte nel 1980 in un agguato ha segnato l’inizio delle lotte interne tra i membri della banda.
- Maurizio Abbatino: soprannominato “Crispino”, Abbatino ha svolto un ruolo centrale nelle operazioni della banda. Dopo il suo arresto, ha collaborato con le autorità, fornendo informazioni preziose sull’organizzazione.
- Antonio Mancini: chiamato “Accattone”, per la sua passione verso il film di Pasolini, Mancini è stato un altro membro importante della Banda della Magliana.