Roma, dal 2000 in poi 7700 morti per il caldo
In Italia, tra il 2005 e il 2016, sarebbero avvenuti ben 24.000 decessi attribuibili alle ondate di calore
È stato presentato oggi a Roma un dossier Legambiente sugli impatti dei cambiamenti climatici che stanno trasformando l’Italia e… Alcuni dati sono decisamente allarmanti e appaiono come un bollettino di guerra, soprattutto per ciò che concerne le conseguenze delle temperature sempre più alte: nel periodo che va dal 2005 al 2016, in 23 città del bel paese le ondate di calore avrebbero causato ben 23.880 morti.
E la città eterna sarebbe la più interessata: dal 2000 in poi sarebbero morte circa 7700 persone per ragioni attribuibili a ondate di calore. Le persone più colpite sono sempre e comunque quelle più fragili, ovvero anziani, bambini e malati cronici e i periodi più a rischio sono quelli che vedono le temperature diurne al di sopra dei 35 gradi e quelle notturne non al di sotto dei 25.
Questo il punto di vista di Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente: “Quella delle ondate di calore è una questione molto studiata e dibattuta a livello internazionale. Occorre accelerare il passo nelle politiche climatiche, superando la frammentazione di interventi tra i diversi ministeri attraverso una cabina di regia sulle strategie climatiche”.
L’estate del 2017, ovvero quella col mese di giugno più caldo degli ultimi 150 anni e caratterizzata da un lungo periodico di siccità, da intense ondate di calore e da piogge torrenziali, è stata particolarmente emblematica. I quattro principali bacini idrografici italiani ovvero Po, Adige, Arno, Tevere hanno infatti registrato una riduzione complessiva del 39% delle portate medie annue rispetto al trentennio 1981-2010. Come ricordiamo bene qui a Roma, il Lago di Bracciano ha registrato un abbassamento di ben 160 centimetri. E sulla capitale è caduto addirittura l’82% di pioggia in meno.