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Roma diventerà una città per ciclisti? Gualtieri: “In bici da Piazza Pia a Termini”

Roma potrebbe avvicinarsi a un modello di città europea: non sarà Copenaghen o Amsterdam, ma più piste ciclabili, più aree pedonali e meno spazio per le auto

Biciclette a Roma

Roma sembra compiere un passo avanti nella trasformazione in una città più vivibile e a misura di ciclisti. Con la nuova pista ciclabile che collega via Nomentana alla stazione Termini e all’Università La Sapienza, si apre un nuovo capitolo nella mobilità sostenibile della Capitale.

Un nuovo passo per la mobilità sostenibile nella Capitale

La bike line di Porta Pia, inaugurata martedì scorso, 17 dicembre, non è solo un intervento tecnico, ma un simbolo di cambiamento e un messaggio chiaro: la città vuole dare spazio a pedoni e ciclisti.

Il progetto, presentato dal sindaco Roberto Gualtieri insieme all’assessora ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, ha visto anche la partecipazione del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, a testimonianza dell’importanza strategica dell’intervento, che si inserisce nel più ampio quadro dei lavori per il Giubileo del 2025.

Un’opera strategica per la mobilità ciclabile

Il raccordo ciclabile tra via Nomentana e Porta Pia era atteso da tempo dai ciclisti romani. Si trattava di un “vuoto” infrastrutturale di appena 100 metri ma con un grande impatto sulla continuità del percorso. Con questa connessione, la pista ciclabile di via Nomentana non è più un tratto isolato, ma diventa parte di un sistema più ampio che consente ai ciclisti di raggiungere facilmente la stazione Termini e il polo universitario della Sapienza.

Il nuovo collegamento rientra in un progetto più ampio, che ha coinvolto l’intera area di Porta Pia con interventi di riqualificazione urbana. Tra le opere completate figurano:

  • Raccordo ciclabile tra via Nomentana e la bike line verso Termini e Sapienza.
  • Riconfigurazione dell’area di attesa degli autobus sul lato del Ministero dei Trasporti, migliorando la fruibilità per i pendolari.
  • Rifacimento dei marciapiedi su via Nomentana fino a via Messina, garantendo spazi più sicuri e confortevoli per i pedoni.
  • Tombamento del sottopasso pedonale non utilizzato, con l’obiettivo di liberare la superficie e restituire spazio pubblico a pedoni e ciclisti.

Il costo complessivo del progetto ammonta a circa 800 mila euro, coperti con i fondi del Giubileo 2025.

Più spazio a pedoni e ciclisti, meno auto

Uno degli aspetti più significativi dell’intervento è il concetto di restituzione dello spazio pubblico ai cittadini. L’area attorno a Porta Pia, storicamente dominata dalle auto e caratterizzata da parcheggi non regolamentati, è stata trasformata in un luogo più vivibile e ordinato. Il tombamento del sottopasso pedonale, che da tempo risultava inutilizzato, ha consentito di liberare spazio in superficie, ora dedicato a una piazza pedonale.

Come ha sottolineato l’assessora ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, il nuovo progetto “rappresenta un segnale forte per la città. Abbiamo restituito uno spazio pubblico alle persone, creando una piazza al posto di un’area occupata da auto in sosta non regolamentata”.

Ma c’è di più. La riorganizzazione dell’area prevede anche il recupero di un parcheggio sotterraneo, che libererà ulteriore spazio in superficie per creare aree verdi, aiuole e zone pedonali. Il sottovia Guidi potrebbe presto subire una trasformazione analoga: il Comune sta già valutando la fattibilità della chiusura delle entrate e uscite, con l’obiettivo di restituire ai cittadini un’ulteriore porzione di spazio pubblico.

Gualtieri e Salvini: una visione comune per la mobilità romana

La presenza congiunta del sindaco Gualtieri e del ministro Salvini all’inaugurazione ha acceso i riflettori sull’importanza strategica di questo progetto. “Oltre al definitivo tombamento del sottopasso pedonale inutilizzato, inauguriamo anche un tratto di ciclabile importantissimo perché dà continuità alle piste già esistenti nella zona”, ha dichiarato il sindaco.

Il progetto non si ferma qui. Gualtieri ha spiegato che con i fondi capitolini sarà realizzato un secondo stralcio dei lavori, che includerà la creazione di una vera e propria piazza pedonale e la sistemazione di alcune aiuole. Un’opera che si collega alla visione di una Roma più verde, più sostenibile e più accessibile in vista del Giubileo del 2025.

Anche il ministro Salvini ha sottolineato il valore dell’intervento, evidenziando la collaborazione tra il Governo e il Comune. La riconfigurazione di Porta Pia non è un progetto isolato, ma parte di un piano più ampio che punta a ridisegnare la mobilità romana, bilanciando la necessità di spostamenti veloci con la sostenibilità ambientale e la vivibilità urbana.

Roma Capitale delle biciclette: un sogno possibile?

Il progetto di Porta Pia si inserisce in una più ampia visione della mobilità sostenibile per la Capitale. Da tempo, Roma cerca di colmare il divario con altre grandi città europee, come Amsterdam, Copenaghen e Berlino, dove la mobilità ciclabile è ormai il cuore del sistema dei trasporti urbani.

Secondo il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), approvato dal Comune di Roma, l’obiettivo è creare una rete ciclabile continua e sicura che attraversi la città da nord a sud e da est a ovest. La pista ciclabile di via Nomentana è uno dei punti cardine di questo progetto, ma non l’unico. Negli ultimi anni sono state realizzate nuove bike line su:

  • Via Tuscolana
  • Via Prenestina
  • Via Portuense
  • Lungotevere

Il progetto prevede la creazione di oltre 150 km di piste ciclabili entro il 2025, finanziate anche con i fondi del Giubileo e del PNRR. La sfida non è solo infrastrutturale, ma anche culturale: far sì che i cittadini romani scelgano la bicicletta come alternativa all’auto privata.

Un nuovo equilibrio tra traffico, pedoni e biciclette

Il cambiamento avviato con il progetto di Porta Pia dimostra che la mobilità sostenibile a Roma non è più solo un sogno. Il raccordo ciclabile è un simbolo di questa trasformazione: un piccolo tratto di 100 metri può fare la differenza, collegando due ciclabili già esistenti e creando un asse centrale per migliaia di ciclisti che ogni giorno si spostano dalla Nomentana verso il centro.

L’obiettivo sarà garantire la manutenzione costante delle ciclabili e una maggiore sicurezza stradale, evitando gli incidenti e le interferenze con il traffico automobilistico. I cittadini, però, hanno bisogno di vedere il cambiamento nei fatti. Progetti come Porta Pia mostrano che la strada giusta è stata imboccata, ma per una Roma Capitale delle biciclette serviranno investimenti costanti, coraggio politico e una visione a lungo termine.

Roma potrebbe avvicinarsi a un modello di città europea. Non sarà Copenaghen o Amsterdam, ma i segnali sono chiari: più piste ciclabili, più aree pedonali e meno spazio per le auto.