Roma: Donna condannata a sei mesi per malocchio e vessazioni
La donna gettava sale attraverso la recinzione alla vicina di casa, malata di tumore, per augurarle il malocchio
C'è un film del 1983, diretto da Bruno Martino, che sicuramente ricorderete per il titolo divertente e originale: "Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio…". Attenzione però a non dimenticare ciò che segue: "Ego me baptizzo contro il malocchio". Lino Banfi poi raggiunge l'apoteosi con il suo pezzo forte: "E con il peperoncino e un po' d'insalèta, mi protegge la Madonna dell'Incoronèta." Queste formule, chissà, avrebbero potuto rappresentare una valida arma di difesa e una qualche utilità nei confronti di un' energumena piuttosto originale e discretamente avvezza alla stregoneria, se non altro per la conoscenza dimostrata riguardo i primi rudimenti, almeno da un punto di vista empirico. La storia di oggi (qui si torna seri), riporta le gesta di una gentil signora, sovente incline a gettare sale attraverso la recinzione divisoria del giardino alla vicina di casa, malata di tumore, per augurarle il malocchio. In più, ogni vota che i familiari ardivano di avvicinarsi oltre il lecito (stando ai suoi personali parametri), la fattucchiera si scatenava con la pompa dell'acqua, facendo seguire alla forza idraulica tutta una serie di invettive irripetibili.
Alla fine, tutto questo marasma, costruito e rafforzato con l'ausilio delle forze occulte, ha fruttato ala donna, 50enne, residente alla periferia di Roma, la condanna a sei mesi di carcere con l'accusa di stalking, in base alla ricostruzione dei fatti operata dal pm Cristina Di Domenico. Da considerare, quale elemento decisivo ai fini della decisione del magistrato, le continue vessazioni protrattesi per anni. peraltro, come già detto, nei confronti di una malata oncologica, la quale, secondo quanto affermato dal suo legale, ha dovuto addirittura sottoporsi a delle sedute presso uno specialista psicologo. Probabilmente, in tal senso, il paziente doveva essere qualcun altro… forse. In seconda analisi, se proprio si vuole aprire una breve parentesi sulla scuola di Freud, bisognerebbe fare i conti con la maleducazione, l'aridità mentale, l'ignoranza, prima ancora di considerare il male che la superstizione può generare. Attenzione però all'effetto boomerang! Umberto Eco, molto argutamente diceva: "La superstizione porta sfortuna" e a volte, anche sei mesi di carcere.