Roma, dopo la colata la scritta: ciclabile Lungotevere diventa campo di battaglia
“Non si tratta di nuova colata d’asfalto sui sampietrini ma del rifacimento del vecchio manto che risale a più di 15 anni fa” risponde la sindaca
Nei giorni scorsi la polemica sui lavori eseguiti sulla pista ciclabile del lungotevere ha infiammato le piazze di Roma e i Social. La sindaca Virginia Raggi è stata fortemente criticata per l’impatto ambientale ed estetico della colata d’asfalto lungo la banchina del fiume.
La colata sulla ciclabile del Lungotevere
Il materiale scuro ha infatti barbaramente coperto gli storici e simbolici sampietrini della capitale. In molti hanno definito la scelta degradante per il centro storico, Salvini l’ha definito un oltraggio ai romani. Tuttavia la sindaca ha spiegato che non si tratta di una colata diretta sui sampietrini, ma di una “seconda passata” su un lavoro eseguito più di un decennio fa.
“Come sempre parli senza sapere nulla. Non si tratta di nuova colata d’asfalto sui sampietrini ma del rifacimento del vecchio manto che risale a più di 15 anni fa. Ora rifaremo anche la segnaletica. Ci tocca spiegarti tutto” risponde la sindaca al leader della Lega su Twitter.
Sicuramente l’intervento, che è dunque un rinnovamento, consentirà ai ciclisti di potersi muovere più velocemente e con maggiore sicurezza. Ma mentre le polemiche sembravano scemare, oggi su quella linea nera è comparsa la scritta “E non lasciano l’erba”. Si tratta di un verso che Adriano Celentano cantava nel 1966, nella canzone Il ragazzo della via Gluck. Le enormi lettere gialle a caratteri cubitali si vedono anche dall’alto e a distanza. La Polizia Fluviale lavora per identificare i responsabili che hanno agito nella notte.