Roma e gli artigiani stranieri: soprattutto Bangladesh, Romania, Cina, Egitto e Marocco
La mancanza cronica di manodopera specializzata è uno dei principali problemi delle imprese artigiane romane e italiane in genere
In un contesto economico e sociale in continuo cambiamento, Roma si distingue per l’aumento degli artigiani stranieri, determinati a ricoprire ruoli e svolgere lavori che, sempre più spesso, vengono abbandonati dagli italiani. Secondo i dati dell’osservatorio di Confartigianato, negli ultimi dieci anni gli artigiani stranieri nella Capitale sono aumentati di oltre l’8%, compensando il calo delle iscrizioni all’Inps da parte di artigiani italiani.
Un trend che riflette i cambiamenti demografici, sociali e culturali in atto, ma che rappresenta anche un’opportunità per l’economia romana, dove il tessuto imprenditoriale sta beneficiando di nuove energie e competenze portate dagli immigrati.
Edilizia e moda: i settori trainanti
Il settore delle costruzioni si conferma il comparto più rappresentativo per la presenza di artigiani stranieri: il 29,4% della forza lavoro edile nella Capitale è composta da lavoratori provenienti principalmente dalla Romania e da altri Paesi dell’Est Europa. Questi operai, spesso impiegati nei cantieri urbani, rispondono a una domanda di manodopera qualificata che fatica a trovare soddisfazione tra i lavoratori italiani, complice il disinteresse delle nuove generazioni verso il settore.
Un altro ambito significativo è quello della moda e della sartoria. Qui, la presenza straniera raggiunge il 45,7%, con artigiani che si occupano di rammendi, riparazioni e piccola sartoria. Questa attività, profondamente radicata nella tradizione artigianale romana, è stata progressivamente trascurata dalle giovani generazioni italiane, ma grazie alla dedizione degli immigrati sta vivendo una nuova vitalità.
Altri settori con una forte componente di lavoratori stranieri includono:
- Mobilità e logistica: il 33% della forza lavoro è composta da immigrati, essenziale per sostenere il dinamismo di una città complessa come Roma.
- Agroalimentare: con il 32%, il contributo degli stranieri è evidente nella produzione e distribuzione di alimenti, spesso legati alle tradizioni culinarie dei Paesi di origine.
- Commercio e turismo: il 19,3% degli addetti è di origine straniera, un dato significativo per una città che fa del turismo una delle sue principali fonti di reddito.
- Sanità: tra gli infermieri, il 14,6% proviene da altri Paesi, rispondendo alla crescente richiesta di operatori sanitari in un settore strategico.
Anche in ambiti più specializzati, come l’informatica e le telecomunicazioni (9,1%), i lavoratori stranieri stanno emergendo, contribuendo a colmare il gap di competenze tecniche.
L’imprenditorialità straniera: i numeri di Roma
Secondo Confartigianato, a Roma ci sono oltre 66.000 imprese straniere, di cui 15.000 sono aziende artigiane. Queste rappresentano il 24% delle imprese totali, un dato che evidenzia il contributo fondamentale degli immigrati al tessuto economico della Capitale.
Le nazionalità più rappresentate tra gli artigiani imprenditori sono quelle di Bangladesh, Romania, Cina, Egitto e Marocco. Questi lavoratori non solo portano con sé competenze specifiche, ma rivitalizzano settori che, in assenza del loro apporto, rischierebbero il declino.
Come sottolinea Andrea Rotondo, presidente di Confartigianato Roma: “L’aumento degli artigiani fra gli immigrati è un segnale positivo che rivitalizza competenze e mestieri. Gli occupati stranieri possono svolgere un ruolo cruciale in risposta alle attuali difficoltà delle imprese italiane nel trovare personale qualificato”.
La sfida della formazione e della specializzazione
Nonostante la loro importanza crescente, il 48,8% degli artigiani stranieri a Roma possiede un titolo di studio medio-basso, spesso non oltre la scuola dell’obbligo. Questo dato evidenzia la necessità di migliorare la formazione professionale.
La mancanza cronica di manodopera specializzata è uno dei principali problemi delle imprese artigiane italiane. Investire in percorsi formativi che aiutino questi lavoratori a qualificarsi ulteriormente potrebbe avere un impatto significativo sulla competitività delle aziende e sulla qualità dei servizi offerti.
Un’opportunità per il rilancio dell’artigianato
Il contributo degli artigiani stranieri va oltre i numeri: rappresentano una risorsa preziosa per rilanciare un settore che rischiava di scomparire, schiacciato dalle nuove abitudini di consumo e dal disinteresse generazionale. Roma, città ricca di storia e tradizione artigiana, può trarre beneficio dalla loro presenza, coniugando innovazione e radici culturali.
Con politiche mirate a sostenere la formazione e l’integrazione, l’artigianato romano può diventare un esempio virtuoso di come l’immigrazione, se ben gestita, rappresenti non solo una sfida ma una straordinaria opportunità di crescita economica e sociale.