Roma e il suo mercato, una storia che inizia nel secondo secolo A.C.
Campo dei Fiori, Porta Portese, il Mercato Trionfale, Ponte Milvio, Testaccio, il Mercato delle Stampe, Piazza Vittorio.: l’origine del mercato a Roma
Campo dei Fiori, Porta Portese, il Mercato Trionfale, Ponte Milvio, Testaccio, il Mercato delle Stampe, Piazza Vittorio. L’origine dei mercati dell’Urbe: dal II secolo a.C. luoghi d’incontro, di scambio, di cultura, folklore e vita che hanno rappresentato un modello sociale per tutto il mondo moderno.
Prima di essere luoghi di scambio commerciale, i mercati nascono come luoghi d’incontro, assemblee collettive, punti di riferimento sociali. Il foro della Roma repubblicana, la piazza del mercato, sono sempre stati luoghi di confronto, incontro e scambio anche e soprattutto di cultura e di folklore.
La concezione del mercato come edificio riservato al commercio nasce proprio nel mondo romano intorno al II sec a.C., il macellum o i macella (termine latino derivato dal greco makellon) erano i luoghi in cui si mangiava, ovvero dove venivano ospitati i mercanti con le loro merci per dar vita alle relazioni e le contrattazioni.
La vita stessa di una comunità passa per il mercato. Li si fanno gli acquisti per portare da mangiare alla famiglia, si comprano oggetti, abiti, stranezze, si scambiano prodotti. Da sempre i mercati sono un luogo in cui i popoli si conoscono, contrattano, si accordano, crescono assieme. Un luogo di pace e di benessere. I mercati sono l’esatto contrario degli scenari di guerra, sono i luoghi dove si costruisce della pace.
Campo de’ Fiori, è come entrare in un quadro
La storia di Campo dei Fiori inizia nel 1869, quando il più importante mercato della Capitale viene trasferito in questa piazza, abbandonando Piazza Navona. All’inizio venivano vendute esclusivamente frutta e verdura, era il regno incontrastato delle vignarole, contadine che tutti i giorni arrivavano dalla campagna con i loro ortaggi, che capavano (pulivano) direttamente in piazza. Nel ‘600 era luogo di esecuzioni capitali e fustigazioni.
Il 17 febbraio 1600 vi venne arso vivo il filosofo e frate domenicano Giordano Bruno accusato di eresia. Il monumento al centro della piazza che lo ritrae venne inaugurato nel 1889 grazie ad una serie di intellettuali e di giovani repubblicani. In precedenza fu anche sede di un mercato di cavalli e divenne centro di varie attività culturali e commerciali. La configurazione attuale si deve al 1858, quando vennero demolite le case tra via dei Baullari e vicolo del Gallo, spostando la copia della fontana della Terrina, che prima era al centro.
Con il tempo il mercato si allarga ad altri prodotti: gli avventori cominciano a trovare banchi di fiori, di pesce e di carne, oltre a quelli di frutta e verdura.
Oggi il mercato di Capo dei Fiori, il più colorato di Roma, è una festa degli occhi. Sbuchi da via de’ Giubbonari o dalle viuzze che collegano la piazza a Corso Vittorio e ti trovi immerso nel vocio dei venditori, tra decine di tende colorate, con centinaia di persone che si muovono tra i banchi in cerca delle cose da comprare. Ti viene voglia di avvicinarti di ammirare i prodotti della terra, ben ordinati, invitanti, esposti per farsi acquistare. Mele, pere, zucchine, melanzane, cocomeri, meloni, insalate ricce e lattuga romana, asparagi, patate, banchi di pesce fresco, alici, sogliole, spigole e orate, polpi, cozze e vongole.
Si rivive la Roma degli anni ’50, quella del cinema neorealista
Nel nucleo centrale sopravvivono i banchi storici, quelli diventati simbolo degli anni ’50, che abbiamo visto tante volte nei film del Neorealismo italiano. Quando Anna Magnani faceva la fruttivendola e Aldo Fabrizi il pescivendolo. Sono ancora vivide le immagini del capolavoro di Mario Bonnard: Campo de’ Fiori, che narra la storia d’amore fra i due bancarellari interpretati proprio dai due attori romani. Il mondo del mercato non è mai stato descritto così bene come in quel film. Allegria ed amarezza, speranza e amara realtà della vita di tutti i giorni, erano ben rappresentati nella storia d’amore dei due personaggi, una vicenda ambientata nel periodo della seconda guerra mondiale.
Campo de’ Fiori sollecita i sensi. La piazza è animata dai cittadini romani e dai turisti, in un disordine artistico degli edifici neoclassici e in flusso continuo di gente che sciama dal Ghetto e da piazza della Cancelleria. In questa piazza pittoresca trovi ormai di tutto, dalle T-shirt, alle bottigliette di liquori, pizzerie, paste, gelati e spritz ma soprattutto fiori e frutti esotici, verdure e altri prodotti alimentari freschi. Spesso è affollata dai turisti, ma questo è parte del suo fascino, è una tappa che non può mancare nella vacanza romana. Rimane un angolo caratteristico, incantevole, dove ammirare le coloratissime bancarelle, assaggiare i prodotti locali e, trasportati dai mille profumi dalle spezie in bella mostra, vivere un momento di quotidianità locale. Il mercato è aperto dal lunedì al sabato dalle 7.30 del mattino alle 2 del pomeriggio.
Porta Portese, gomitate tra la folla e soffitte svuotate
Porta Portese
Cosa avrai di più…
Vado avanti a gomitate
Tra la gente che si affolla
Le patacche che ti ammolla quello là
C’ha di tutto, pezzi d’auto
Spade antiche, quadri falsi
E la foto nuda di Brigitte Bardot…
Così cantava Claudio Baglioni in uno tra i pochi affreschi divertenti del suo repertorio musicale. Così come Antonello Venditti aveva inciso Campo dei Fiori negli stessi anni e Lucio Dalla aveva raccontato nella Sera dei miracoli, la folla dell’Estate Romana che a Trastevere muove la città come una nave sulle onde. Tutti brani che cantano luoghi di Roma in cui la folla diventa protagonista, restituisce un’immagine vissuta degli spazi urbani.
Porta Portese è il mercato delle pulci, Il Mercato per eccellenza, una strada dritta due chilometri, con centinaia di bancarelle, tipica di Roma per le scene, lo slang, i personaggi che vi si incontrano. Fonte d’ispirazione per registi, scrittori e cantautori. Nasce nel 1945, come nuova sede della borsa nera che prima si teneva proprio a Campo de’ Fiori.
È un luogo simbolo del dopoguerra, dove si vendeva quello che avanzava, quello che si trovava svuotando soffitte e cantine. Quando non lo faceva il proprietario lo facevano i ladri, che poi qui potevano vendere e barattare gli oggetti più strani. Oggi, non ci sono solo le generazioni degli ambulanti romani. Lo spirito del tempo ha fatto si che vi siano tanti marocchini, albanesi, rumeni, indiani che rendono Porta Portese uno dei mercati più famosi in Italia e nel Mondo, per la sua multi-etnicità e per la possibilità di trovare gli oggetti più impensabili. Si dice che a Porta Portese “puoi trovare di tutto, dalla pillola al Jumbo Jet”.
A Porta Portese trovi di tutto: la realtà supera la fantasia
Portobello Road Market a Londra o le Marché aux Puces de Saint-Ouen a Parigi sono i luoghi in cui puoi trovare ogni genere di articoli: mobili, tappezzeria, specchi, lampade e oggettistica da tavola dei secoli XVIII e XIX, come anche opere d’arte del XX secolo. Così el Mercado de San Telmo, storico mercato coperto nell’omonimo quartiere di Buenos Aires. Ogni domenica, l’area intorno al mercato ospita la più famosa fiera di strada della città, la Feria de San Telmo, quando centinaia di venditori fiancheggiano le strade che circondano Plaza Dorrego, la maggior parte dei quali si occupa di oggetti d’antiquariato unici.
Nel solco dei mercatini delle pulci di Parigi, Londra o Buenos Aires anche questo mercato offre qualsiasi tipo di cianfrusaglia, libro, antiquariato, giocattolo, disco, mobile, cosmetico e cartoline d’epoca. A Porta Portese ci sono i commercianti di antiquariato, artigiani ed artisti. Trovi mobili, vestiti, libri antichi, pezzi d’autore capitati, forse, per caso. I prezzi sono generalmente più alti del dovuto, proprio per permetterti di contrattare un po’ prima di acquistare e anche se non trovate nulla di interessante, sarete comunque felici di aver respirato l’atmosfera squisitamente caotica ed autentica di uno dei momenti di vita più romani che ci siano.
Sfidate il destino: cercate qualcosa di impossibile da trovare
Qui troverai soprattutto articoli vintage e di seconda mano, come vestiti usati e oggetti d’epoca, talvolta anche rari e di ottima qualità. Curiosando tra una bancarella e l’altra potresti scovare qualche vecchia porcellana cinese o gioielli di origine mediorientale, oltre a un gran numero di articoli importati, tutti venduti a prezzi molto convenienti.
È possibile trovare l’argento indiano, il capo in pelle che vendono i senegalesi come fosse africano, scarpe e abbigliamento taroccato, ossia copie dell’originale a basso prezzo. Vetrine con esposti orologi Rolex, Nomos, Hublot, Patek Philippe, Audemars Piguet, Cartier, A. Lange & Söhne, Panerai in tutto simili esternamente a quelli veri ma a prezzi stracciati. Lo stesso per le borse da donna Chanel, Prada, Louis Vuitton, Fendi, Hermès, Michael Kors, Céline forse costruite negli stessi laboratori napoletani in cui si producono i pezzi originali, magari con piccoli invisibili difetti.
Porta Portese non è un mercato alimentare, ma tutto attorno è pieno di bar, pizzerie, tavole calde dove puoi trovare qualcosa per placare la fame la sete. Ci sono comunque anche bancarelle di noccioline tostate, ciambelline fritte e taralli pugliesi. Anche chi va a Porta Portese solo per curiosità, state certi che ritorna a casa con molte buste in mano. Il mercato apre tutte le domeniche alle 6:00 della mattina fino alle 2 del pomeriggio e i migliori affari si fanno proprio all’orario di apertura o di chiusura. Nell’ora di punta ci sono tantissimi mendicanti e borseggiatori, per cui bisogna stare sempre in guardia.
Il Mercato delle Stampe a Largo della Fontanella Borghese
La piazza di Largo della Fontanella di Borghese ospita il grazioso Mercato delle Stampe: un vero paradiso per gli appassionati di antichità grafiche. Le sue inconfondibili bancarelle grigie espongono stampe e disegni di ogni tipo, incisioni e libri rari e antichi. Cercando bene tra le merci esposte potresti scovare qualche vecchia rivista o edizioni difficilmente trovabili di fumetti o quotidiani, antiche mappe di Roma e partiture d’epoca originali di musica classica. Vi sono anche dipinti e schizzi degni di nota, che in alcuni casi vengono esposti direttamente dagli artisti che li hanno realizzati. È aperto tutti i giorni dalle 7 del mattino alle una.
Borghetto Flaminio, il mercato della media borghesia
La signora che aveva tanti vestiti rimasti dagli anni della gioventù o che ha deciso di smaltire parte del guardaroba e delle cose che erano chiuse nei bauli della soffitta, ha trovato in questo mercatino l’occasione per recuperare parte del valore, e forse più, di tante cose vintage. Situato a poca distanza da Piazzale Flaminio, lungo l’omonima via consolare, Borghetto Flaminio è uno dei mercatini domenicali delle pulci di Roma ma, a differenza di altri, non è mai troppo affollato.
Acquistando un biglietto d’ingresso a poco prezzo potrai curiosare tra le sue bancarelle che espongono merci di vario genere, soprattutto articoli di seconda mano e souvenir d’epoca, tra cui anche ottime copie. Oltre a soprammobili e cimeli di ogni tipo vi si trovano anche borse firmate e capi di abbigliamento usati. Animato e pittoresco, vale una passeggiata domenicale, anche se non intendi fare acquisti. Si trova in Via Flaminia, 32 ed è aperto la domenica dalle 10 del mattino alle 7 della sera.
Nuovo Mercato di Testaccio, un suk ordinato con un’offerta ricchissima
Il quartiere Testaccio è uno dei luoghi più caratteristici della storia cittadina. Il mercato si trova tra gli ex porti fluviali e i magazzini di cui restano tracce nel Monte dei Cocci e il Mattatoio. Si chiama Nuovo Mercato di Testaccio da quando è stato rinnovato, è un tipico mercato romano, molto ordinato però, dove si trovano in vendita generi alimentari di ogni tipo, in una posizione leggermente decentrata, in Via Beniamino Franklin. Verrebbe da dire zona poco turistica ma non è vero. Questo angolo di Roma ha anche una propria vita culturale basata sugli eventi dello spazio recuperato dell’ex Mattatoio e un discreto richiamo dato dai ristoranti tipici della cucina romana che sorgono lì attorno. Qualcuno anche molto famoso sulle guide gourmet.
Sulle sue bancarelle sono esposti prodotti freschi e di ottima qualità, cibi pronti da consumare mentre passeggi, come le pizze più fantasiose, carne, formaggi, pasta e pane. Nella zona, compreso il Mercato stesso, non mancano bar e tavole calde per assaggi e spizzichi. Funziona da lunedì a sabato dalle 7 del mattino alle 3.30 del pomeriggio.
Il mercato di Campagna Amica al Circo Massimo
Tra i Fori Romani e la Bocca della Verità, sorge Il mercato di Campagna Amica al Circo Massimo, in Via di San Teodoro 74: punto d’incontro tra produttore e consumatore. È una iniziativa della Coldiretti proprio per dare agli agricoltori maggiori introiti e ai consumatori una conoscenza della qualità dei nostri prodotti. Sono presenti oltre 68 aziende agricole con merce in vendita diretta a km zero, garantita, sicura, coltivata o allevata direttamente dagli stessi produttori presenti dietro i banchi. Ci mettono la faccia, come si dice, per dare qualche garanzia in più a chi compra.
All’interno si trovano i “Sigilli di Campagna Amica”, prodotti salvati dall’estinzione grazie al lavoro degli agricoltori come il fagiolo cannellino di Atina, il peperone di Pontecorvo, la lenticchia di Onano e il Caciofiore di Columella. Nel mercato c’è un’ampia scelta di frutta e verdura, formaggi, latticini, olio, pesce, pane e prodotti da forno, cereali, farine e pasta, frutta fresca, legumi, olio, carne fresca, salumi, miele, conserve, latte fresco, piante e fiori e tanto altro.
Campagna amica e carne ottima
Non mancano le specialità a base di carne come quella di razza maremmana allevata allo stato brado o di suino nero. Una menzione speciale merita l’olio di diverse varietà come da oliva canina o olio monovarietale extra vergine di carboncella. Ampia anche la gamma di prodotti tradizionali, come la ricotta di bufala affumicata, la marmellata di visciole, le nocciole dei Monti Cimini, i ceci del solco dritto di Valentano, le salsicce di maiale nero dei Monti Lepini, la coppa reatina e la porchetta romana, il tartufo di Campoli Appenino e le coppiette si suino, le alici del Golfo di Gaeta, l’olio extravergine della Sabina, il pan giallo e le ciambelle cotte all’acqua.
Anche se non hai intenzione di fare acquisti, è una meta interessante per la sua atmosfera caratteristica. Mentre guardi tra le bancarelle, potrai approfittare e gustare un gelato, succhi di frutta freschi o ciliegie mature. Aperto due volte a settimana, sempre di sabato e domenica, dalle 8 del mattino alle 3 del pomeriggio.
Il Mercato di Ponte Milvio: mobili d’epoca e arredo vintage per la casa
Il Mercatino di Ponte Milvio, a cavallo sul Tevere, ogni seconda domenica del mese, dalle 9 alle 19, è un vero paradiso per gli appassionati degli oggetti d’epoca non ha nulla a che vedere col mercato di frutta e verdura che si trova sul lato opposto. Le bancarelle di mobiletti, specchi, soprammobili si succedono all’ombra degli alberi, sul lungofiume, ed espongono oggetti di ogni tipo, dalle statuette romane alle lampade da scrivania, dalle pendole di una volta, agli specchi con cornici in stile veneziano che farebbero un figurone in salotto. Alcuni di questi oggetti in realtà non sono antichi quanto sembrano, ma spiccano per il loro stile classico tradizionale.
Mercato Esquilino, già di Piazza Vittorio
Nel corso del tempo, alcuni dei mercati storici di Roma hanno subito profonde trasformazioni. Il Mercato Esquilino di Roma un tempo si chiamava Mercato di Piazza Vittorio, dal luogo in cui veniva allestito. Oggi, liberata la piazza omonima, s’è trasferito a breve distanza e ha acquisito un nuovo nome e una sede più moderna, dove i banchi dei commercianti sono ospitati tutti all’interno di un’unica struttura.
Non ha perduto tuttavia il suo carattere tipico, per il gran numero di prodotti multicolori che vi vengono esposti, con frutta esotica e verdura a km zero, spezie, carni e pesce, oltre alla meravigliosa varietà di formaggi provenienti da tutte le zone del paese, sempre a prezzi convenienti. Il mercato è frequentato da clienti di ogni tipo e offre anche prodotti etnici, venduti dai commercianti cinesi e mediorientali e acquistati soprattutto dai componenti della comunità internazionale di Roma che vive in quel quartiere. Si trova in Via Filippo Turati, 160 ed è aperto da lunedì a sabato dalle 5:00 alle 3 del pomeriggio.
Il Mercato Trionfale di via Andrea Doria
Il Mercato Trionfale è considerato il primo mercato rionale romano ed è noto per essere uno dei più estesi e forniti mercati di Roma e d’Italia con oltre 270 banchi vendita. È un mercato di prodotti freschi che si tiene al mattino in un grande edificio situato a pochi minuti a piedi a nord dei Musei Vaticani. Appena dopo l’apertura, prima che inizio l’orario di visita dei musei, lo frequentano soprattutto clienti romani, del quartiere. Sulle sue bancarelle fanno bella mostra di sé prodotti alimentari freschi, formaggi e vini spillati al momento dell’acquisto e a buon prezzo. Tra le specialità più gustose e convenienti vi è la pasta fresca, proposta in molte varietà. Si trova in Via la Goletta, 1. Orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle 7 di mattina alle 2 del pomeriggio.
Via Sannio, il mercato dei blue jeans
Questo mercato all’aperto è il luogo ideale per provare a risparmiare sul prezzo dei tuoi acquisti di pantaloni e magliette. Si trova proprio fuori della Metro, fermata Stazione di San Giovanni, dietro la basilica omonima. Da sempre ha una clientela giovane in cerca di capi simbolo a basso prezzo. Si trovano principalmente capi di abbigliamento informali, forse anche di buona qualità, non ci giurerei, ma se cerchi cose di qualità non vai al mercatino. Se hai il tempo di cercare con attenzione puoi trovare l’occasione, non di certo il capo firmato. I venditori possono essere piuttosto insistenti ma, se saprai resistere, potresti riuscire a ottenere ciò che ti interessa a un prezzo molto conveniente. Orario di apertura: da lunedì a sabato dalle 8 del mattino alle 2 del pomeriggio.