Roma, è morta Carla Di Veroli. Trovata senza vita in casa
Assessora del VIII municipio, ex delegata alla memoria, sempre impegnata politicamente per il suo quartiere
I vigili del fuoco hanno sfondato la porta, sono entrati nell’appartamento della donna insieme a militari e carabinieri, ma non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Per Carla Di Veroli, 59 anni, non c’era più nulla da fare. Era ex assessora alle Pari opportunità del Municipio VIII ed ex delegata alla Memoria durante l’amministrazione di Ignazio Marino.
La Di Veroli, esponente di spicco della Comunità ebraica di Roma, era la nipote di Settimia Spizzichino, l’unica donna sopravvissuta alla deportazione degli ebrei dal Ghetto di Roma nel 1943. Proprio alla zia è stato dedicato il ponte della Garbatella. Suo nonno era invece Angelo di Veroli, Maresciallo partigiano della formazione “Giustizia e libertà”.
A lanciare l’allarme il vicino di casa, che da diverso tempo non aveva sue notizie. Insospettito, ha quindi chiamato le forze dell’ordine che, dopo aver sfondato la porta chiusa dall’interno, hanno trovato la donna senza vita, riversa sul pavimento. La casa era in ordine, senza alcun segno di scasso o irruzione.
Stando a quanto accertato, la donna si trovava in casa sua alla Garbatella quando sarebbe stata vittima di un malore. Da sempre attivamente impegnata per la Comunità ebraica e per il suo quartiere, ne ha dato il triste annuncio Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, che su Facebook ha scritto: