Roma, effetto Giubileo: cappuccino e caffè 10 euro
Una colazione o uno spuntino seduti lungo la strada che porta al Cupolone può costare oltre 20 euro e sono in tanti ad essere scontenti
Via della Conciliazione e piazza Pio XII sono ormai inaccessibili per chi cerca una consumazione a prezzi contenuti. “Più ci si avvicina al Papa, più i prezzi dei bar lievitano“, commenta sulle pagine romane di Repubblica, una residente di Borgo Pio.
Una colazione o uno spuntino seduti lungo la strada che porta al Cupolone può costare oltre 20 euro: l’espresso varia dai 3 ai 4 euro, il cappuccino raggiunge i 6 euro, e un tramezzino costa 8 euro. Anche una bottiglietta d’acqua da mezzo litro, al tavolo, viene fatta pagare come un caffè.
Bisogna inoltre considerare il servizio, che si aggira attorno al 10-12%, arrivando in casi estremi al 17%. Non è raro, quindi, che per due toast e un’acqua piccola, servizio incluso, il conto salga fino a 23,40 euro. “Che ti aspetti? Sei a due passi da San Pietro, è normale pagare di più“, spiega un addetto alla clientela a Repubblica.
Nelle strade “periferiche” un caffè costa 2 euro
Proseguendo verso piazza della Città Leonina, i prezzi rimangono alti, riducendosi solo di qualche euro tra Borgo Santo Spirito, via di Porta Angelica e Borgo Pio. “Le strade più distanti dalla Basilica – spiegano due esercenti – sono considerate periferiche, perciò un caffè non supera i 2 euro“. Carmen, una badante sulla quarantina, non nasconde il proprio malessere: “Altro che Giubileo dei poveri, è un business. Prezzi alle stelle, qualità scarsa, caos e degrado. Anche i turisti si lamentano“.
Un’impennata che non piace a nessuno
Sembra esserci un malcontento generale tra cittadini e visitatori per i costi elevati che accentuano le difficoltà della città. “Vengo a Roma da 15 anni e non sono mai stato così deluso“, racconta John, un inglese di mezza età. “Troppi cantieri e tutto caro. Ho scelto un b&b con angolo cottura per evitare di mangiare fuori“. Un gruppo di pellegrini lucani ha trovato nel McDonald’s di via del Mascherino un’alternativa economica: “Qui un espresso costa 1,20 euro e un croissant 1,10. Sacrifichiamo la qualità, ma evitiamo di spendere troppo già a colazione“, spiega il capogruppo. Per Mario, insegnante di educazione fisica, il problema è “la mancanza di controlli adeguati. Molti ne approfittano per alzare i prezzi. Amo passeggiare qui, ma evito i locali per non ricevere brutte sorprese“.
Le dichiarazioni di Assoborgo
Anche alcuni esercenti non vedono di buon occhio il rincaro legato al Giubileo. Francesco Ceravolo, gelatiere e presidente di Assoborgo (associazione dei commercianti di Borgo Pio), sottolinea: “Negli ultimi tempi i costi delle materie prime sono aumentati considerevolmente, e ciò si riflette sui clienti. Se anche le istituzioni sfruttano l’evento giubilare, il singolo esercente è portato a fare lo stesso. Ma non è giusto specularci sopra. Vogliamo frenare aumenti ingiustificati che danneggiano i commercianti corretti“. Nel frattempo, per l’apertura dell’anno giubilare, si confida nelle forze dell’ordine, potenziate con quindici reparti del settore amministrativo della polizia locale di Roma Capitale.